Sinner da piccolo, le idee chiare sin da subito
Il racconto sulla crescita del tennista italiano dopo la conquista della Coppa DavisJannik Sinner e Matteo Arnaldi hanno scritto una pagina storica, riportanto la Coppa Davis in Italia dopo 47 anni d'attesa. Il presidente dell'Associazione sportiva Tennis Team Avezzano, Raffaele Tomassetti, ha raccontato alcuni aneddoti della loro crescita a Fanpage: "Li ho visti diventare grandi e posso dire che entrambi hanno confermato le aspettative sin da quando erano poco più che ragazzini".
Tomasetti: "Sinner era sempre sorridente"
Ripercorrendo il 2013 Tomassetti ha raccontato di un torneo memorabile, i Campionati Italiani Giovanili Under 13, dove il tabellone presentava nomi che oggi risplendono nell'ATP come Passaro, Zeppieri, Sinner e Arnaldi. Un confronto con la storia che fa riflettere sulla crescita di questi giovani talenti. L'attenzione si è poi concentrata su Jannik Sinner, il giovane talento proveniente da San Candido. Tomassetti lo ha descritto come "un ragazzetto serio, ma anche simpatico e sempre sorridente. Un grande lavoratore". La sua dedizione al tennis era evidente fin dai primi anni, quando già al mattino presto si trovava in campo guidato da un maestro definito come "molto rigido". Il presidente ha anche raccontato un episodio particolare durante un torneo giovanile a cui ha partecipato Sinner: "Arrivò in semifinale e sembrava uno dei favoriti, giocando bene. Purtroppo però la notte prima della semifinale non si sentì bene. Nonostante tutto, la mattina sembrava aver recuperato e vinse il primo set 6-1. All'improvviso, all'inizio del secondo set, ebbe una specie di congestione e al terzo set, sull'1-0, si ritirò". Tuttavia, la reazione di Sinner a questa delusione fu sorprendente. Tomassetti racconta: "Fu una scena particolare perché si vedeva che stava male, tutti quanti ce lo coccolammo. Matteo Arnaldi per primo era dispiaciutissimo di questa cosa. E lui ci disse ‘continuerò a giocare a tennis perché mi piace ed è diverso dallo sci’".
L'emozione dei ricordi su Sinner
Infine Tomassetti ha espresso l'emozione di rivedere Sinner ai massimi livelli anni dopo, ricordando un incontro a Roma al Foro Italico: "Lui alzò lo sguardo, si portò la mano sulla testa e disse 'Ah Avezzano'. E io gli dissi 'ah ti ricordi allora?'". La storia di Sinner, dalle origini ai successi internazionali, rappresenta un viaggio appassionante che dimostra come il talento e la passione possano condurre a trionfi straordinari nel mondo del tennis.
Redazione
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