Raggiunto accordo fra le famiglie di Eitan Biran: per il momento il bambino rimane in Israele
Alla udienza di ieri 23 settembre, il Tribunale Israeliano ha deciso per il bene del minore una frequentazione condivisa fra le due famiglie. Eitan rimarrà in Israele fino all'8 ottobre, data della prossima udienzaIl piccolo Eitan Biran, per il momento rimane in Israele e fra le famiglie di origine dei suoi genitori (nonni paterni e nonni materni) è stato stipulato un accordo per custodia condivisa.
A Tel Aviv si è tenuta un’udienza di fronte all’autorità giudiziaria israeliana, al termine della quale è stato deciso che il piccolo potrà trascorrere metà del tempo con la famiglia materna e metà con la zia paterna.
Gli sviluppi delle ultime ore
Ieri, nel corso della prima udienza, che si è svolta a porte chiuse di fronte al tribunale di Tel Aviv, è stato raggiunto un accordo temporaneo sull'affidamento condiviso del bambino di sei anni sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, Eitan Biran, portato in Israele dal nonno materno Shmuel Peleg, sebbene fosse stato affidato alla zia paterna Aya Biran, che vive a Pavia.
Le due famiglie di origine di ciascuno dei genitori del bambino, hanno concordato che Eitan resterà in Israele almeno fino all'8 ottobre, data della prossima udienza. Nel frattempo, il piccolo sarà accudito in parte dalla zia paterna (Aya Biran), in parte dal nonno materno (Shmuel Peleg). La condivisione della custodia sarà organizzata in modo che il bambino possa trascorrere metà del tempo con la famiglia materna e metà con la zia paterna Aya, tutrice legale, con intervalli, stando a quanto riferito da fonti legali, di tre giorni a testa per ciascun ramo familiare.
Le famiglie hanno chiesto il totale silenzio stampa per tutelare la privacy del bambino. Hanno assistito all'udienza soltanto la zia Aya, che vive in Italia e che ha inoltrato formale richiesta per il rientro del bambino, e il nonno materno Shmulik Peleg, indagato a Pavia per sequestro aggravato di persona assieme alla nonna Etty e ad un autista israeliano. La giudice israeliana ha consentito la presenza in aula solo di nonno e zia paterna, mentre è stata tenuta fuori il resto della famiglia, compresa la zia materna Gali Peleg, che sta cercando di ottenere la custodia in Israele di Eitan e ha dichiarato che vorrebbe chiederne l'adozione.
Le posizioni degli zii paterni e del nonno materno. Ha vinto l’interesse del minore.
"Sono preoccupata per lui, voglio riportarlo a casa il più presto possibile", ha detto ieri Aya Biran prima dell'inizio dell'udienza. Da quanto emerge, resta la speranza degli zii paterni Biran- Nirko che il bambino torni in Italia, nel rispetto della Convenzione dell'Aja che disciplina e sanziona le sottrazioni internazionali dei minori. L'accordo temporaneo raggiunto davanti al Tribunale di Tel Aviv permetterà a breve ad Aya di rivedere il piccolo, portato via dalla sua casa 12 giorni fa. Anche lo zio Or Nirko potrebbe partire presto per raggiungere Israele e per incontrare il nipote.
C'è soddisfazione da parte della famiglia materna del piccolo per l'accordo giudiziale raggiunto ieri sulla custodia condivisa di Eitan. "Siamo molto soddisfatti. Per la prima volta finalmente un tribunale ha posto al centro l'interesse del minore. Non è una partita tra Israele e Italia: Eitan ha due famiglie e ha diritto di godere in modo egualitario di entrambe". Questo quanto affermato da Sara Carsaniga, legale di Shmuel Peleg, il nonno del bambino.
Redazione
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