Caos Brasile-Argentina, scontri prima della partita
Tutto quello che è successo al Maracanã di Rio de Janeiro prima del fischio d’inizio della garaNella serata di ieri l'Argentina ha compiuto una nuova impresa, infliggendo al Brasile la prima sconfitta casalinga nella storia delle Qualificazioni Mondiali. A decidere è stato il gol del difensore Nicolas Otamendi che ha siglato il 1-0 nella ripresa. Tuttavia il trionfo della squadra di Lionel Scaloni è stato oscurato da episodi di violenza sia dentro che fuori dal campo.
La partita inizia in ritardo
La partita, inizialmente programmata senza intoppi, è stata ritardata di quasi mezz'ora a causa di scontri tra le tifoserie ed in particolare gli ultras argentini e le forze dell'ordine brasiliane. Il caos è esploso al momento degli inni nazionali, con l'inno argentino fischiato da tutte le 55mila persone presenti al Maracanã. Le tensioni hanno portato a risse nel settore sud dello stadio, dove si trovavano circa tremila tifosi argentini, con seggiolini dello stadio che volavano e scontri violenti con la polizia. Il capitano Lionel Messi ha così preso una decisione drastica, ritirando la squadra dal campo fino al ritorno della calma. Il campione del Mondo ha infatti affermato: "Non si può giocare in queste condizioni". Emiliano Martínez, portiere argentino, è stato invece coinvolto nel tentativo di strappare un manganello da un poliziotto, evidenziando che potesse essere usato contro i tifosi. Dopo alcuni momenti prolungati di caos, la situazione è tornata alla normalità con l'intervento delle forze dell'ordine che hanno arrestato otto persone. La federazione calcistica brasiliana ora si prepara ad affrontare possibili squalifiche.
Argentina, Scaloni medita l’addio
Lionel Scaloni, ct argentino, ha sorpreso tutti nella conferenza stampa post partita annunciando la possibilità di lasciare la guida della Selección: “Ho bisogno di riflettere molto su quello che voglio fare, l’asticella è molto alta ed è complicato continuare. L'Argentina ha bisogno di un allenatore con le energie necessarie e che stia bene. Parlerò con i giocatori e la dirigenza. Ho molte cose a cui pensare in questo momento, non è un addio o altro. Questi giocatori ci hanno dato molto e devo pensare molto a quello che voglio fare”. Messi è invece tornato su quanto successo sugli spalti prima della partita: "È stato brutto perché abbiamo visto come picchiavano la gente. Pensi alle famiglie, alle persone che sono lì, che non sanno cosa sta succedendo e noi eravamo più preoccupati per questo che per giocare una partita che, a quel punto, era di secondaria importanza. Dopodiché, vincere questa partita in questo modo penso sia una delle vittorie più importanti che questo gruppo abbia ottenuto. È qualcosa di molto bello poter vincere qui in Brasile, dopo quanto sono stati forti in casa nel corso della loro storia”.
Redazione
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