Frasi shock sull'aborto alla Camera
Le dichiarazioni in un evento organizzato a Montecitorio da Simone Billi, deputato della LegaLa presentazione della rivista Biopoetica a Montecitorio, organizzata con il sostegno della Lega, ha sollevato notevoli polemiche per le dichiarazioni decise e controverse sulla questione dell'interruzione di gravidanza. I relatori hanno affermato categoricamente che l'aborto non costituisce un "diritto inalienabile", bensì dovrebbe essere equiparato a comportamenti criminali come l'uccidere o il rubare. Tale posizione rappresenta una netta inversione rispetto alla legge sull'aborto del 1978 e persino al referendum storico del 1981.
Montecitorio, frasi shock sull'aborto
Il Centro studi Machiavelli, responsabile dell'evento, ha distribuito volantini contenenti frasi incisive che negano la natura di diritto dell'aborto, definendolo semplicemente una "soluzione pratica". Gli oratori presenti, tra cui Marco Malaguti e Maria Alessandra Varone, hanno insistito sulla necessità di ponderare attentamente le conseguenze dell'atto, negando al contempo il diritto decisionale al padre e stigmatizzando l'aborto come una degenerazione del ruolo materno: “Fatta eccezione dei casi di violenza sessuale, non è possibile credere che prima di un atto sessuale non si immagini nemmeno l’eventualità di un concepimento non desiderato. Per questa ragione le donne devono prendere coscienza tanto degli esiti quanto delle possibili conseguenze, che vanno accettate”.
La spiegazione della Lega
La controversia ha coinvolto direttamente Simone Billi, deputato della Lega e promotore dell'incontro, che ha preso le distanze dalle dichiarazioni, sottolineando che non riflettono la posizione ufficiale del partito: "La Lega, da sempre, si è battuta per la libertà di espressione delle donne e quanto riportato è falso. Personalmente credo nella libertà di scelta e, soprattutto, le donne vittime di violenza non possono essere utilizzate e strumentalizzate. Per questo ribadisco ancora una volta che le donne devono poter decidere autonomamente. Io non ero presente al convegno e, se fossi stato presente, avrei sicuramente portato avanti le mie tesi". L'incidente ha scatenato un acceso dibattito sulla coerenza interna della Lega su questioni sensibili come l'aborto. Resta da vedere come questa controversia influirà sul panorama politico italiano e se porterà a nuovi sviluppi o riflessioni in merito alla legislazione sull'aborto nel Paese.
Redazione
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