Ex M5S lanciano un nuovo partito, presentazione ufficiale il 3 settembre

Il prossimo 3 settembre alcuni ex M5S presenteranno ufficialmente un nuovo progetto politico. Secondo le prime indiscrezioni, il nuovo schieramento dovrebbe essere presentato ufficialmente con una conferenza stampa convocata dal gruppo “Parola agli Attivisti” che ha tra le protagoniste indiscusse Francesca De Vito, consigliera comunale della regione Lazio.

 

Durante la conferenza dovrebbe essere presentato il simbolo, lo statuto e la prima bozza del programma del nuovo partito che, da quello che si dice, raccoglierà tutti i delusi del M5S e tutti gli esclusi dal partito. Proprio pochi giorni fa, ad esempio, in Emilia Romagna, ben 37 attivisti hanno dato l’addio al Movimento non concordi con la nuova guida di Giuseppe Conte.

 

Il flusso migratorio dal M5S ha già assunto una portata importante, al punto che molti hanno ribattezzato MovExit, dato l’ampio numero di delusi e sfiduciati che hanno deciso di abbandonare la nave madre.

Sui social Francesca De Vito ha parlato di un allontanamento totale del “nuovo” Movimento da quelle che erano le battaglie iniziate dai membri fondatori; cosa che ha portato a fortissimi sentimenti di sfiducia e tradimento da parte di una certo numero di elettori e attivisti che non si riconoscono più nel partito. Da quello che si dice, sembra che tutte le ultime decisioni prese, inclusi i nomi di alcuni dei candidati alle prossime amministrative, siano state prese senza coinvolgere gli iscritti; lo stesso Giuseppe Conte sembra non tenere in considerazione i bisogni di chi ha sempre creduto nel Movimento e l’ha sempre supportato.

 

Per molti, il partito è stato inghiottito dal PD, diventando ciò che non avrebbe mai voluto: un progetto politico lontano dalle persone e dai cittadini. Per questo la rabbia e la delusione di molti attivisti è convogliata nella MovExit e nel nuovo progetto politico che verrà presentato nei prossimi giorni, nella speranza di portare in primo piano le “vecchie intenzioni” del Movimento e diventare, quindi, un’altra alternativa alla politica classica.