Ddl Zan, continuano gli scontri in aula ma l'iter procede
Ddl Zan, continua la battaglia per l'approvazione della legge contro l'omotransfobia. La situazione è tesa ma i lavoro proseguonoIl Ddl Zan arriva finalmente in Aula al Senato. Sono state settimane difficili e molto tese, ma alla fine sembra che ad avere la meglio almeno per ora siano i sostenitori del decreto che va avanti per il suo iter. Sono state infatti respinte le pregiudiziali di costituzionalità di Lega e Fratelli d’Italia, da sempre contrari alla legge contro l’omotransfobia.
Insomma il percorso del Ddl Zan prosegue ma con non pochi problemi e sempre le stesse fazioni: il centrodestra fermamente contrario e il centrosinistra favorevole; a fare da ago della bilancia Italia Viva, da sempre molto ambigua al riguardo e le varie autonomie. Fonti interne dicono che non c’è il terreno necessario per un accordo e si dovrà proseguire su questa strada per tutto il tempo necessario.
Le dichiarazioni della politica
Da parte sua Matteo Renzi è consapevole di avere tra le mani il benestare o meno per l’approvazione e chiede un accordo sui punti dell’articolo 1,4 e 7. Non appena sarà raggiunto un compromesso su questi articoli si potrà votare il disegno di legge al Senato.
Matteo Salvini “ringrazia” Zan e chiede all’aula di togliere gli articoli del decreto su cui il centrodestra non è d’accordo. Chiede il confronto e il dibattito il leader della Lega ma conferma la sua ferma contrarierà su alcune questioni che, secondo lui, starebbero dividendo Camera e Senato. Il leader del Carroccio ha poi concluso il sui intervento chiedendo una risoluzione veloce perché il paese ha bisogno di risposte concrete e immediate.
Ostellari, invece, chiede che il testo venga rimandato in commissione per valutare se ci possa realmente essere un dialogo serio e produttivo sui punti di disaccordo. Il leghista spera di arrivare a votare un testo condiviso da tutti e non una “mezza soluzione”.
E la situazione è tesa in aula e tra fischi, urla e insulti il centrosinistra insorge alle dichiarazioni della controparte. Due anni di dialogo e mediazione sono veramente tanti per un decreto; se poi a infiammare la situazione arrivano anche le “pressioni” delle personalità del mondo dello spettacolo, diventa davvero difficile lavorare in maniera efficace. Per ora sembra che il Ddl Zan stia procedendo verso la sua eventuale approvazione, ma la scadenza per presentare gli emendamenti è il 20 luglio e dato che il tempo non è molto si rischia il nulla di fatto o la ripresa del dialogo dopo la pausa estiva.
Redazione
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