Castel Porziano: la tenuta presidenziale di Mattarella è stata oggetto di un attentato incendiario
Il tempestivo intervento di vigili del fuoco e carabinieri ha evitato il peggio. Indaga la procura di RomaIgnoti hanno lanciato inneschi accesi all’alba di martedì 17 agosto oltre il muro di cinta, ma l’incendio è stato sventato. Il capo dello Stato ha ringraziato le persone che si sono accorte delle fiamme e hanno chiamato i soccorsi con queste parole: "Grazie a chi ha evitato gravissime conseguenze".
Il fatto
Si è verificato un attentato incendiario ieri mattina nella tenuta presidenziale di Castelporziano, residenza estiva del capo dello Stato Sergio Mattarella.
Intorno alle 6, alcuni ignoti piromani hanno gettato degli inneschi accesi oltre il muro di cinta su via Pratica di Mare. Alcuni alberi e una piccola porzione di macchia mediterranea e arbusti hanno subito preso fuoco ma fortunatamente le fiamme non si sono propagate.
Per fortuna alcuni cittadini accortisi di cià che stava accadendo, hanno avvisato i vigili del fuoco (distaccamento di Pomezia) che sono prontamente intervenuti spegnendo l’incendio. Sul posto sono arrivate anche le squadre dei carabinieri forestali e dei vigili del fuoco in forza nella tenuta presidenziale.
I danni sono stati fortunatamente limitati a una ventina di metri quadri di terreno bruciato.
Mattarella: “atti criminali”
Il Presidente Mattarella, in una nota, ha ribadito la sua condanna per atti di criminalità che in questi giorni stanno duramente colpendo la comunità civile e ha ringraziato i cittadini che hanno segnalato l’incendio e le squadre di soccorso dei vigili del fuoco. Grazie al loro intervento tempestivo sono state evitate gravissime conseguenze.
La tenuta presidenziale di Castelporziano è una riserva naturale di inestimabile valore: Il Quirinale ha ereditato l’immobile dal clero e dalla famiglia Savoia. Il parco che circonda il castello è considerato il polmone di Roma sud. Alcuni alberi e una piccola porzione di macchia mediterranea e arbusti hanno subito preso fuoco.
Per fortuna alcuni cittadini si sono accorti delle fiamme e hanno avvisato i vigili del fuoco (distaccamento di Pomezia) che sono prontamente intervenuti spegnendo l’incendio. Sul posto sono arrivate anche le squadre dei carabinieri forestali e dei vigili del fuoco in forza nella tenuta presidenziale. I danni sono stati fortunatamente limitati a una ventina di metri quadri di terreno bruciato.
Le indagini in corso
Subito dopo l’accaduto è arrivata alla Procura di Roma una prima informativa dei carabinieri in relazione agli inneschi e sono partite subito le indagini.
Le conseguenze del rogo sono minime, ma la dinamica che ruota intorno all'incendio divampato nella tenuta presidenziale di Castelporziano potrebbe celare uno scenario inquietante.
Dietro al tentato incendio ci potrebbe essere la mano di uno o più piromani.
Il pubblico ministero che conduce le indagini, Antonino Di Maio, della Procura di Roma, ipotizza un reato ben preciso: "incendio doloso".
Proprio contro la devastazione provocata dagli incendi, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è scagliato pochi giorni fa, dopo aver sorvolato le zone dell'Oristanese colpite dalle fiamme: "Vedere direttamente la devastazione provocata dagli incendi - ha detto - fa comprendere l'immensa portata dei danni provocati alla vita dei Comuni colpiti e al loro territorio e del pregiudizio arrecato al futuro dei giovani. Chi se ne è reso colpevole ha sulla coscienza una gravissima responsabilità". Per questo, adesso, si indaga per capire se qualcuno abbia intenzionalmente preso di mira una delle tre residenze del presidente della Repubblica.
L'inchiesta, affidata ai carabinieri è diretta a risalire ai possibili autori del rogo.
L'incendio è stato subito domato grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco di Pomezia, allertati da alcuni cittadini che hanno notato la piccola colonna di fumo, ricevendo poi la riconoscenza di Mattarella. "Grazie al loro intervento tempestivo sono state evitate gravissime conseguenze", ha detto il Presidente.
Testimonianze
Sull’accaduto è stato ascoltato -come persona informata sui fatti- un operaio che avrebbe visto divampare le fiamme intorno alle sei di ieri mattina, prima di notare una macchina allontanarsi.
Attualmente, la zona è sorvegliata da numerose telecamere e i carabinieri della compagnia di Pomezia stanno acquisendo i filmati nella speranza di capire se qualcuno abbia gettato un innesco nella tenuta presidenziale che confina con uno dei più importanti polmoni verdi della Capitale, la Pineta di Castel Fusano.
Al momento nessun nome è stato iscritto sul registro degli indagati e i vigili del fuoco lavorano per ritrovare l'eventuale innesco, poiché in una zona così curata e sorvegliata è impossibile che scoppino incendi accidentali.
Una volta ricevuta la relazione dai vigili, i carabinieri invieranno un'informativa più dettagliata in procura e il magistrato a quel punto deciderà se disporre ulteriori accertamenti sulle cause dell'ennesimo rogo.
Redazione
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