Brunetta, nuove regole sul contratto di lavoro da remoto
Lavoro da remoto e Smart Working, urge una normativa chiara e precisa per i "nuovi" lavoratoriSecondo il Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, al massimo tra un mese il contratto sul lavoro da remoto sarà pronto e riguarderà la parte normativa. Questo, da quello che si dice, sarà una specie di “pacchetto parallelo” al contratto per il lavoro in presenza e dovrebbe contenere regole e norme per il lavoro da remoto alla fine dell’emergenza sanitaria e oltre.
La situazione nel paese sembra essere in miglioramento; l’idea del Green Pass sta dando i suoi frutti, mentre tra campagna vaccinale e Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sembra che l’economia italiana sia in crescita. Ovviamente questo non basta per costruire basi solide per il futuro e c’è bisogno di una riforma strutturale che parta proprio da questi grandi cambiamenti in atto.
Smart Working e lavoro da remoto, urge una normativa
Per questo occorre anzitutto ripensare le regole per la Pubblica Amministrazione e bandire una serie di concorsi che “rinfrescheranno” l’organico e doteranno il sistema di nuovo personale sempre più avvezzo alle nuove tecnologie. Così facendo oltre a far ripartire l’occupazione del paese ci sarà un ripensamento completo della PA in una chiave sempre più digitalizzata e al passo con i tempi.
Stesso discorso per lo Smart Working che, come è chiaro a tutti, non è più un obbligo dettato dai tempi ma una valida alternativa alle forme di lavoro in presenza. Per questo, per il Ministro del Lavoro Andrea Orlando serve un accordo nazionale e nuove regole che mettano d’accordo tutte le parti sociali, soprattutto per dare più diritti ai lavoratori interessati.
È una responsabilità dello stato pensare a tutti i cittadini e alle nuove esigenze della popolazione che, partendo da una criticità inaspettata, si sono consolidate al punto che potrebbero diventare in futuro il New Normal. Al momento, però, bisogna aspettare le giuste tempistiche per avere un contratto sul lavoro da remoto definitivo e solo a quel punto sarà possibile capire se rispecchia o meno le reali condizioni del paese e dei lavoratori.
Redazione
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