Smart Working, arriva il Manager per la felicità: l'idea di una web agency
Le competenze che servono per il ruolo: empatia, capacità di ascolto e tutela del benessere altruiNell’era del Covid e del telelavoro nasce la figura del Manager per la felicità. A lanciare l’idea è una software agency formata da professionisti del digital under 35. Il suo nome è Heply e a ricoprire il ruolo del Chief Memes Officer è Andrea Virgilio, che della stessa azienda è anche Ceo.
Memes e felicità
Molto più di un esperimento. La figura del Cho, ovvero del Manager per la felicità, è un vero e proprio asset dell’azienda e il suo ruolo mira a migliorare le relazioni tra i dipendenti affinché il posto di lavoro non sia una sorta di punizione ma un "posto felice". Una figura fondamentale per questo processo è quella del Chief Memes Officer: la persona addetta ai memes, "un elemento simbolico di una cultura che viene trasmesso da un individuo ad un altro e che lo recepisce per imitazione", spiega Virgilio. L’intento è appunto legare i memes alla felicità. "Ogni cultura, ogni comunità possiede una propria lingua, un proprio metodo di comunicazione, basato su un codice: possiede dei valori condivisi e un obiettivo comune", dice ancora il Ceo di Heply. Lo stesso concetto è applicabile alle aziende perché "la comunicazione fra i dipendenti" dovrebbe creare "una forma di scambio interna e riconosciuta da tutti".
Via le tensioni, sì all’empatia
All’interno di Heply si è creato "un modo di comunicare e condividere i propri pensieri attraverso i meme, le immagini ironiche che consentono di stemperare le tensioni e allargare la fiducia fra le persone". Virgilio spiega che "ogni immagine e ogni parola" utilizzata in azienda è andata trasformandosi in una sorta di slang, "un vero e proprio codice comunicativo".
Ma quali compiti spettano al Manager della felicità?
Andrea Virgilio spiega che spetta a lui "gestire un sentimento molto volubile" e le sue competenze richiedono una buona dose di "empatia, ascolto e tutela del benessere altrui". Per raggiungere dei buoni risultati, infatti, non si deve sottovalutare “il buonumore e la soddisfazione delle persone con cui si lavora ogni giorno".
Redazione
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