Rimini, le prime parole dell'accoltellatore del bus
L'uomo avrebbe fatto uso di droga, confermate le accuse di lesioni aggravate, tentata rapina e tentato omicidioRimini, scene di panico in città per un 26enne di origini somale che per sfuggire all’arresto ha iniziato a farsi largo tra la folla a colpi di coltello. Un bimbo di 6 anni accoltellato alla gola, ora fuori pericolo ma arrivato in ospedale in condizioni critiche e altre 4 persone ferite in modo più o meno grave; è questo il bilancio che poteva essere molto più pesante di un weekend di paura nella città di mare.
Le Forze dell’Ordine sono a lavoro per capire il motivo del gesto ma dalle prime ricostruzioni sembra che l’uomo avesse fatto uso di cocaina. A scatenare la reazione così violenta, però, sarebbe stato la richiesta del biglietto a bordo di un autobus del servizio pubblico. L’uomo avrebbe attaccato gli addetti al controllo e poi sarebbe scappato a piedi seminando il panico in città e colpendo senza motivo tutti gli sfortunati passanti.
L’interrogatorio è durato poco perché non è stato trovato un interprete, però in inglese ha saputo dire solo di aver fatto uso di droga. Al momento l’uomo è stato portato in carcere con le accuse di lesioni aggravate, tentata rapina e tentato omicidio, in particolare ai danni del bambino che è il ferito più grave.
La ricostruzione delle Forze dell’Ordine
L’uomo è arrivato in Italia solo da qualche mese e aveva chiesto lo status di rifugiato. Sarebbe ospite di una struttura della Croce Rossa e non avrebbe precedenti penali specifici, anche se gli inquirenti stanno setacciando il passato dell’uomo per vedere se abbia già manifestato comportamenti violenti o aggressivi.
Fortunatamente la situazione è stata gestita nel migliore dei modi dalle Forze dell’ordine, riuscendo a catturare il 26enne prima che potesse aggravare ancora di più la situazione. Come già detto l’unico ferito grave è il bambino che è in prognosi riservata ma non sarebbe in pericolo di vita.
Ancora da chiarire le dinamiche e il movente del gesto, anche se probabilmente l’uomo ha agito in questo modo perché sotto l’effetto di droga senza probabilmente rendersi conto della gravità della cosa. Al momento, comunque, l’uomo resterà in carcere in attesa del nuovo interrogatorio con l’interprete e dal quale poi usciranno tutti gli elementi necessari per il processo, la condanna definitiva e, forse, l’espulsione dal paese.
Redazione
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