Partite IVA in piazza, la protesta dei manifestanti
Proteste e manifestazioni non autorizzate oggi a Roma da parte dei lavoratori autonomi, stremati dalle chiusure: la politica condanna però la violenza.Oggi a Roma manifestazione non autorizzata dal movimento IoApro con scontri e violenza verso le forze dell’ordine. Condanna da parte della politica.
Ci sono alcune categorie di lavoratori assolutamente ignorate da ogni misura di sostegno contro la feroce crisi economica generata dalle chiusure della pandemia. Tra queste, senza dubbio ci sono i lavoratori con partita Iva. La loro sofferenza è arrivata al colmo. Per questo ieri a Roma il centro storico era 'blindato', per via della manifestazione non autorizzata indetta dal movimento IoApro. Momenti di tensione si sono verificati nelle vie del centro, come piazza del Popolo, piazza San Silvestro e via del Corso.
Come riporta Ansa, le forze dell’ordine in tenuta antisommossa sono intervenute con cariche, nelle zone di piazzale Flaminio. Qui alcuni manifestanti avevano bloccato il traffico sul Muro Torto. Tensioni anche a piazza San Silvestro, dove un gruppo di manifestanti ha lanciato petardi ed oggetti contro le forze dell'ordine. Si è registrato un ferito. I manifestanti hanno fatto rotta verso Montecitorio. Diverse pattuglie anche della Polizia Locale sono impegnate nei servizi di viabilità e nelle chiusure nell'area attorno a piazza di Montecitorio.
Cosa chiedono le partite Iva
Dopo le tensioni registrate con la polizia con il lancio di petardi, fumogeni e bottiglie di vetro i manifestanti di IoApro hanno gridato "Lamorgese a casa", come riporta Ansa, mostrando le manette, simbolo degli "arresti domiciliari ai quali siamo costretti da un anno". I lavoratori in piazza, rivolgendosi al ministro dell'Interno hanno detto: 'Noi non siamo criminali ma pacifici. Siamo qui solo per dire che vogliamo lavorare, è un nostro diritto".
Anche alcuni militanti di Casapound si sono uniti ai manifestanti in piazza San Silvestro al grido "riaperture subito". "La paura di morire non ci sta facendo vivere" si legge in uno striscione esposto. "Siamo qui a sostegno delle categorie colpite perché lavorare è un diritto" dice un militante.
Altri manifestanti sventolano bandiere tricolore al grido di 'libertà', urlando slogan contro il governo. Durante il percorso sono stati riblatati monopattini e cassonetti.
"Non siamo partite Iva, siamo persone, siamo famiglie - afferma ad Ansa un manifestante arrivato da Napoli - non siamo delinquenti, siamo persone che lavoravano 14 ore al giorno". Un altro aggiunge: "Ci negano anche il diritto di manifestare. E' stata un'impresa arrivare qui".
I commenti dal mondo della politica
"Comprendiamo le difficoltà che vivono tanti cittadini a causa delle necessarie restrizioni dovute alla pandemia, ma questo non giustifica che la protesta e il legittimo diritto di critica si tramuti in violenza, che è sempre da condannare. Esprimiamo la nostra solidarietà agli esponenti delle forze dell'ordine che sono stati oggetto di tali intemperanze e aggressioni da parte di alcuni manifestanti". Lo affermano in una nota congiunta i capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Senato e alla Camera, Ettore Licheri e Davide Crippa. "Abbiamo già sollecitato un nuovo scostamento di bilancio - proseguono gli esponenti pentastellati - e criticato l'apertura di una crisi in piena pandemia, che ha contribuito a far slittare l'arrivo dei nuovi ristori alle categorie più colpite previsti dal Governo Conte". "Chiediamo all'esecutivo di fare in fretta e di dare un'ulteriore accelerazione all'arrivo di questi aiuti - concludono Licheri e Crippa - perché ristoratori, negozianti e diversi altri comparti stanno soffrendo e non ce la fanno più ad andare avanti".
Queste invece le affermazioni la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini. "Massima comprensione per i ristoratori che manifestano civilmente per chiedere di poter tornare al più presto al lavoro, e massimo impegno per velocizzare l'arrivo di indennizzi adeguati, ma anche massima fermezza nei confronti delle frange che stanno lanciando bombe carta e oggetti contro le forze di polizia. Nessuna forma di violenza, anche se dettata dalla disperazione, può essere mai tollerata, e su questo non possono esistere ambiguità o distinzioni tra le forze politiche".
La proposta del PD
Così si è espresso in una nota Francesco Boccia, responsabile Autonomie territoriali ed Enti Locali della segreteria del Pd. "Non è con la violenza che si aiuta chi oggi è in difficoltà: noi vogliamo riaprire presto e in sicurezza e sostenendo concretamente chi ha dovuto chiudere per proteggere la salute di tutti. E proprio oggi il segretario Enrico Letta ha indicato un piano preciso per le riaperture basato sui numeri. Per questo il Pd ha depositato alla Camera venerdì una mozione che impegna il governo su tre cose concrete: 1) farsi carico del debito delle imprese colpite dalla pandemia, 2) estendere la durata dei prestiti concessi con garanzia dallo Stato da 6 anni a 15 anni e 3) prorogare fino al 31 dicembre 2021 la moratoria su mutui, prestiti e rimborsi rateali. Solo così, e accelerando al massimo il piano vaccinale per gli over 60, potremo garantire certezze agli imprenditori per riaprire definitivamente, in sicurezza e in tempi rapidi tutte le attività economiche senza più dover tornare indietro".
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