Omicidio di Chiara Ugolini: Emanuele Impellizzeri si è ucciso in carcere
Questa mattina il macabro ritrovamento da parte degli agenti penitenziari del carcere di Verona dove era ristretto il 38enne. Oggi Impellizzeri avrebbe dovuto essere sottoposto ad interrogatorioUn colpo di scena inatteso a conclusione della tragica vicenda dell’uccisione di Chiara Ugolini: è di poco fa la notizia che sarebbe morto suicida in carcere l’assassino della giovane, Emanuele Impellizzeri.
La notizia è ancora fresca e in fase di aggiornamento, ecco allora di seguito quello che si sa fino ad ora.
Cosa è accaduto in cella
La triste vicenda dell’omicidio di Chiara Ugolini ha avuto un tragico epilogo: è morto suicida in carcere il suo assassino, Emanuele Impellizzeri. L'uomo che si trovava nel carcere di Verona è stato trovato morto questa mattina nella sua cella intorno alle 5.30: stando alle prime informazioni raccolte, sembra che il 38enne si sia impiccato.
Dopo un primo momento, la notizia è stata confermata dal segretario nazionale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio. Impellizzeri era stato trasferito nei giorni scorsi dal carcere fiorentino di Sollicciano a quello veronese di Montorio.
Impellizzeri aveva confessato subito l’omicidio
Emanuele Impellizzeri, 38 anni, era stato arrestato lo scorso 6 settembre con l'accusa di avere ucciso il giorno precedente, il 5 settembre, Chiara Ugolini, 27 anni, nell'appartamento che la ragazza condivideva con il suo compagno a Calmasino di Bardolino (Verona).
Dopo l’omicidio, l’uomo si era dato alla fuga in moto e le forze dell'ordine lo avevano fermato lungo l'Autostrada del Sole nei pressi di Firenze. Impellizzeri aveva confessato subito di aver ucciso Chiara e poi di essere scappato ma davanti ai magistrati si era sempre avvalso della facoltà di non rispondere. Proprio oggi Impellizzeri avrebbe dovuto affrontare l’interrogatorio di garanzia, ma si è tolto la vita.
Ancora oggi, le circostanze di morte della povera Chiara Ugolini, non sono state del tutto chiarite: secondo gli inquirenti, la vicenda avrebbe i contorni di un tentativo di violenza sessuale. "Ho perso la testa, sono andato lì. Non ho resistito" avrebbe precisato Impellizzeri prima di essere condotto in carcere aggiungendo di aver notato la 27enne sua vicina di casa mentre era affaccia al balcone.
Il 38enne aveva già dei precedenti e stava scontando una condanna per due rapine con la messa in prova che lo obbligava a non uscire di sera e nei giorni festivi. L'autopsia effettuata sul cadavere della vittima non ha fatto completa luce sulla causa del decesso della giovane ritrovata con uno straccio imbevuto di candeggina in bocca. "Chiara non dava confidenza a quella persona – aveva raccontato lo zio della ragazza poco dopo l'omicidio – sapeva dei suoi precedenti, ne aveva paura. Se lo incrociava in condominio, salutava come sempre ma nulla di più. Lui l'ha ammazzata. Uno che le ha messo uno straccio intriso di candeggina in bocca è un mostro. Se fai una cosa del genere non hai nulla di umano. Io non perdono e neppure la mia famiglia lo fa. Non vogliamo più vederlo libero".
Redazione
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