Migranti, maxi sbarco a Lampedusa. Oltre 500 persone su un peschereccio
L'hotspot di Lampedusa ospita 1091 persone a fronte di 250 posti, la situazione è criticaNuovo sbarco nella notte a Lampedusa, sull’isola sono arrivati altri 686 migranti a bordo di un peschereccio approdato ieri sera al porto. Al momento si sono concluse le operazioni di sbarco con un primo triage sanitario per individuare eventuali positivi al Covid; tra questi sono stati individuate 5 persone portate nel Poliambulatorio dell’isola perché malate.
Tra gli occupanti della nave gente di diversi paesi tra cui Egitto, Ciad, Marocco, Siria, Bangladesh, Sudan, Nigeria, Etiopia e Senegal; tutte persone in fuga dalla guerra e dalle precarie condizioni di vita dei loro paesi d’origine che arrivano in Europa con la speranza di un lavoro e migliori condizioni per se stessi e per i propri cari. Nella sola giornata di ieri sono stati altri cinque gli sbarchi sull’isola, per un totale di 119 persone.
L’hotspot di Lampedusa
Il centro di accoglienza di Lampedusa, al momento, sta ospitando 1091 persone a fronte dei soli 250 posti disponibili. La capienza della struttura è al limite come al solito e, complice anche l’emergenza sanitaria, la tensione è alta, soprattutto perché il sovraffollamento dell’hotspot non aiuta, purtroppo, con il distanziamento e le misure anti-contagio.
Oltretutto, serve anche assistenza medica e tutto ciò che può servire a queste persone arrivate a Lampedusa con solo ciò che hanno addosso. La situazione è già seria e si prevedono ulteriori sbarchi già dai prossimi giorni. Per il momento le persone ospitate nell’hotspot dell’isola dovranno restare in isolamento per i prossimi giorni, proprio per via della normativa anti-Covid; passato questo tempo non è ancora chiaro se i migranti verranno smistati verso centri diversi o riportati indietro.
La questione dei migranti è un tema sempre caldo e mai affrontato con le dovute accortezze dall’Europa e dalla politica. Quello che serve all’Italia e a tutto il continente è una politica migratoria più efficace e una gestione dei flussi virtuosa, che non consideri queste persone come “merce da smistare” ma come donne e uomini che hanno bisogno dell’aiuto di tutti.
Redazione
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