Lavoratori dello spettacolo occupano il Globe Theatre a Roma
Le richieste al Governo vanno oltre le riaperture dei teatri: contratti, previdenza e stabilizzazione dei precari del mondo dello spettacoloDopo le proteste dei giorni scorsi da parte dei ristoratori e ai gestori delle attività commerciali scesi in piazza a Roma per sollecitare il governo alle indispensabili riaperture, è stata oggi la volta del mondo dei lavoratori dello spettacolo e della cultura. Un gruppo di manifestanti ha occupato infatti stamattina il Globe Theatre a Villa Borghese a Roma. Così scrivono sulla pagina Facebook Fivizzano27 gli occupanti, che hanno poi indetto anche una conferenza stampa: "Dopo più di un anno dal blocco degli spettacoli dal vivo chiediamo una riforma strutturale del settore. Non vogliamo una riapertura senza sicurezza, che ci faccia ripiombare in un mondo del lavoro ancora più incerto e privo di garanzie. Riapriamo questo spazio a tutte le precarie, a tutti gli sfruttati, per riappropriarci di un tempo di confronto e autoformazione". Come riporta Ansa, i lavoratori che hanno dato vita alla protesta assicurano che "tutto si sta svolgendo nel rispetto delle disposizioni sanitarie" e che si sono sottoposti preventivamente a tampone. Aggiungono inoltre "Non siamo qui per chiedere la riapertura dei teatri: troppi spazi piccoli e medi non riuscirebbero a riaprire in queste condizioni. Troppi nel settore continuerebbero a rimanere a casa senza reddito. La falsa ripartenza della scorsa estate ce lo ha dimostrato".
Gli obiettivi del gesto di protesta
La protesta iniziata oggi con l'occupazione del Globe Theatre è quindi finalizzata a un discorso più ampio rispetto alla comunque desiderata riapertura delle attività coreutiche dal vivo e in sicurezza, ma ha un obiettivo a lungo termine. L’istanza lanciata verso il governo è infatti quella di rimettere al centro la sicurezza sia fisica che contrattuale dei lavoratori della cultura, rivedendo inoltre il contratto nazionale, il sistema previdenziale, il riconoscimento giuridico delle varie categorie, la stabilizzazione del precariato e anche il sistema di accesso ai fondi pubblici. Si tratta quindi di una vera e radicale riforma del settore per cui è stato chiamato in causa il ministro della Cultura Dario Franceschini. Questi è stato invitato a convocare il prima possibile un tavolo interministeriale tra il ministero della Cultura, dell'Economia e del Lavoro così da coinvolgere anche i movimenti di lavoratrici e lavoratori.
Come proseguirà la protesta
I lavoratori occupanti il Globe Theatre di Roma fanno sapere che nei prossimi giorni verranno organizzati nella sede del teatro tavoli tematici, assemblee, dibattiti e sessioni di approfondimento. Sarà possibile per il pubblico o gli interessati partecipare sia in presenza che in modalità online.
Redazione
Italia cultura - Manifestazione - Covid19