Incendi in Sardegna, più di 1500 gli sfollati. Dichiarato lo stato di emergenza
La Sardegna è stata devastata dalle fiamme, la situazione è critica e il Presidente della regione ha dichiarato lo Stato d'EmergenzaSardegna, la regione ha dichiarato lo stato di emergenza dopo i devastanti incendi che hanno colpito l’Oristanese. Le persone sul posto definisco la situazione “una tragedia” con oltre 1500 sfollati, 20mila ettari di terreno dati alle fiamme e 10 comuni coinvolti.
L’economia è inginocchio: le aziende agricole distrutte sono moltissime e, quelle risparmiate dalla furia del fuoco denunciano danni incalcolabili. Distrutte anche case, edifici pubblici, automobili e via dicendo. Le fiamme hanno percorso più di 50km, devastando tutto. Oltre all’emergenza che coinvolge persone e cose, anche moltissimi animali sono rimasti intrappolati nel cerchio di fuoco, molti sono stati tratti in salvo dai volontari e dei vigili del fuoco; altri non ce l’hanno fatta.
In tutta la zona sono impegnati oltre 7500 uomini tra corpo forestale, protezione civile, vigili del fuoco, croce rossa e forze dell’ordine; fondamentale anche l’intervento di tanti volontari che si sono rimboccati le maniche e stanno lavorando da ore senza sosta. In azione anche diversi Canadair, mentre altri quattro dovrebbero arrivare nelle prossime ore direttamente dall’Europa, rimasta ammutolita e stordita davanti a una tragedia ditale portata.
Sardegna, una crisi senza precedenti
Il Presidente della regione, in una nota stampa, sta facendo il punto della situazione definendo la situazione come “estremamente critica” con condizioni mai verificatesi nella storia della Sardegna. La portata dell’incendio e il vastissimo territorio colpito rendono i soccorsi ancora più difficili ma gli uomini e le donne a lavoro, seppur stremati, non si arrendono e cercano di limitare i danni per quanto possibile.
Oltre allo stato di emergenza è stato attivato anche il meccanismo europeo di solidarietà che porterà alla regione aiuti e mezzi di soccorso; in questo modo verrà snellita anche la burocrazia e si potranno chiedere al Governo risorse e sostegni più immediati. Ancora non si può fare una stima dei danni perché la macchina dei soccorsi non è ancora riuscita a mettere in sicurezza l’area; tuttavia di prevedono cifre senza precedenti segno che un disastro di tale portata non è mai stato affrontato prima d’ora.
Intanto si continua a lavorare nell’area colpita, nel tentativo di salvare il salvabile. Soccorsi, volontari e abitanti del posto sono allo stremo ma bisogna resistere per strappare quanti più metri possibile alle fiamme ed evitare che con il vento si propaghino nelle altre direzioni.
Redazione
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