Violazioni norme anti-Covid, chiusi i primi locali
Assembramenti e nessun controllo di distanziamento e mascherine. La polizia locale a caccia dei locali che violano le norme anti-contagioDj, piste da ballo piene, sicurezza pari a zero è questo lo scenario che hanno trovato gli agenti della polizia locale di Rimini in un noto locale della città la discoteca Ecu. Ovviamente l’attività è stata chiusa e posta sotto sequestro per la violazione delle norme anti-Covid e per molte altre irregolarità.
In riviera però scatta il caso e i locali chiusi dalle forze dell’ordine diventano diversi, uno dei quali recidivo e già posto sotto sequestro qualche tempo fa. E la situazione è sempre la stessa: eventi con posti limitati, pieno rispetto delle norme contro il Covid e via dicendo, sul posto però si scatena l’inferno e migliaia di persone si accalcano e ballano come se il virus fosse un problema di qualcun altro; non solo oltre a questo gli agenti di Polizia hanno trovato anche diversi quantitativi di droga oltre che diverse irregolarità nella sicurezza della struttura. Questa è l’Ecu, di cui sopra, ma in tutto il paese la situazione non è diversa e la categoria che lamenta perdite stratosferiche non perde l’occasione per mostrare il peggio e ignorare benevolmente tutte le regole.
Discoteche: ristori in ritardo e assembramenti incontrollati
E se la voglia di divertirsi va contro tutto, anche il buon senso, le forze dell’ordine non possono che procedere con la chiusura del locale e la segnalazione alle autorità. Cinque giorni, il tempo di riorganizzarsi e si torna di nuovo in pista senza leggi e senza regole. La colpa, dicono, è del governo che non ha pensato a discoteche e club, eppure le regole le conosciamo tutti da circa due anni, eppure ancora non ci si rende conto della gravità della situazione.
E allora ci si accalca, sotto le casse dei locali tra cocktail e droga; la situazione si scalda, scoppia qualche rissa e le forze dell’ordine ancora una volta si trovano a dover mandare a casa migliaia e migliaia di persone ammassate illegalmente a costo della loro stessa salute e a beneficio di un virus che corre sempre più in fretta. La situazione è tesa ma senza il rispetto delle norme non si può far altro che intervenire, chiudere il locale per qualche giorno e sanzionare il gestore, che intanto già pensa al prossimo evento e alla prossima riapertura. E forse la colpa è anche dei ristori che tardano ad arrivare o della voglia di vivere l’estate in maniera normale, nonostante tutto.
Redazione
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