Vaccino Covid, l'ipotesi di una terza dose a settembre è sempre più probabile
La situazione vaccinale in Italia e la gestione di una probabile terza dose nei prossimi mesi. Come cambia l'emergenza sanitaria?Con una campagna vaccinale in rapido decollo, il Generale Figliuolo conferma le sue previsioni: per la fine di settembre l’80% degli italiani sarà vaccinato. La nuova fase della lotta al Coronavirus passa dai grandi hub vaccinali in tutto il paese e attraverso medici di base e farmacie, soprattutto per far fronte alla probabile terza dose per contrastare l’avanzamento delle varianti. Intanto in Italia sono stati superati i 13 milioni di vaccinati, con 1 persona su 4 che ha già ricevuto le sue dosi e altre 22 milioni di prezioso siero in arrivo entro questo mese. Ormai quasi stabile la soglia delle 500mila vaccinazioni al giorno, segno che l’imponente macchina sta dando i suoi frutti. Ma nel Governo non è il momento di abbassare la guardia e si procede con il punto della situazione di questi primi mesi di vaccinazione e con le linee guida per la ripartenza socio-economica del paese.
E c’è soddisfazione da parte di tutto il Governo per l’ottimo risultato raggiunto ma, adesso, bisogna proseguire con questi ritmi senza perdere di vista l’obiettivo di settembre. Intanto gli sforzi fatti fino a questo momento stanno dando i primi risultati ma, dice Figliuolo, adesso occorre pensare all’autunno e a come la gestione dei vaccini e della macchina messa in piedi fino a questo punto possa diventare ordinaria in vista dei richiami ed eventualmente di vaccinazioni periodiche.
Covid, come cambierà la gestione dell’emergenza?
E nel futuro del progetto di Figliuolo c’è un progressivo assorbimento della macchina organizzativa all’interno della Protezione Civile; lo scopo di tutto è, come già detto, trasformare una manovra d’emergenza in una gestione ordinaria e scandita nel tempo. Intanto fino al 31 luglio, con lo Stato d’Emergenza ancora in vigore resta in carica il Generale Figliuolo ma, dopo questa data e al cambiamento della situazione emergenziale, si pensa già a una gestione centralizzati e a un nuovo sistema di vaccinazioni molto più capillare, grazie anche al prezioso aiuto di farmacie, pediatri e medici di base. Si pensa già a un’eventuale assistenza domiciliare “continuativa” che potrebbe essere prevista per over ’60 e pazienti fragili o impossibilitati a raggiungere fisicamente i luoghi di somministrazione. Tutto questo, chiaramente, in relazione alla possibilità di una terza dose di vaccino prevista per la fine del 2021 o per il 2022. Per il momento la convinzione della comunità scientifica è che l’immunità abbia una durata di circa 1 anno e che, quindi, sarà necessario organizzarsi per tempo per i richiami e su come gestire la “nuova” campagna vaccinale, anche alla luce delle nuove e temute varianti. E su questo fronte giocherà un ruolo chiave l’Istituto Superiore di Sanità e il suo progetto su tracciamento e sequenziamento del virus e di come si sta evolvendo nel tempo.
Redazione
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