Vaccino anti-Covid, dal 20 settembre terza dose a tre milioni di pazienti fragili
Si attivano le regioni. Il presidente della Lombardia: "Rispetteremo le indicazioni, se sarà necessario estenderlo a tutta la popolazione, siamo pronti"A partire dal 20 settembre si darà il via alle somministrazioni delle terze dosi di vaccino anti-Covid: in cima alla lista ci sono i soggetti immunocompromessi. La decisione arriva al termine del vertice al quale hanno partecipato il ministro della Salute Roberto Speranza e il Commissario per l'Emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo. Qualche giorno fa il via libera dell'Aifa al terzo richiamo per i pazienti fragili.
Terza dose al via per tre milioni di pazienti fragili
"Dal 20 o 21 settembre saremo pronti ad iniziare questa terza fase, rispettando le indicazioni che ci vengono da Roma di somministrare prima i fragili e ai pluripatologici. Se poi sarà necessario estenderlo a tutta la popolazione, siamo pronti". Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commenta la campagna vaccinale nella regione per il terzo richiamo. Anche la regione Lazio si farà trovare pronta: "Stiamo reclutando i trapiantati di organo solido che sono circa 5mila, reclutare significa che si stanno contattando uno per uno e si stanno calendarizzando gli appuntamenti che partiranno appena sarà disponibile il nuovo consenso informato e la circolare", ha spiegato l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato.
Chi sono i pazienti immunodepressi
Si tratta di pazienti trapiantati, oncologici e con patologie autoimmuni. Poi si procederà con gli altri soggetti fragili, gli ospiti delle Rsa e gli over 80. Ministero della Salute e i tecnici delle regioni si sono confrontati per "la puntuale definizione della popolazione target" a seguito del quale verranno aggiornati i sistemi informatici per l'avvio delle somministrazioni in tutto il paese.
Inoltre, per consentire la somministrazione della terza dose "verranno messe a disposizione ulteriori dosi di vaccino a mRna Pfizer e Moderna". Ma intanto mentre gli esperti sono concordi sulla sua utilità per le categorie più a rischio, c'è divisione sull'opportunità di estendere il 'booster' a tutta la popolazione. Il primario di Infettivologia al Policlinico di Tor Vergata, Massimo Andreoni, spiega: "Sono favorevole alla terza dose partendo con gli immunodepressi e poi, a distanza di 9-12 mesi dal termine del ciclo vaccinale con due dosi, anche per il resto della popolazione". Poi aggiunge: "Sono comunque dell'idea che vada fatta a tutti. La terza dose è infatti necessaria perché il livello degli anticorpi al virus SarsCov2 indotto dalla vaccinazione progressivamente si riduce. Questo succede in tutte le vaccinazioni ma il tempo di questo decadimento degli anticorpi è diverso".
Si dice contrario all'estensione del booster invece Massimo Galli, ordinario di Malattie Infettive all'Università di Milano: "La terza dose va fatta ove si definisca necessaria e in determinate situazioni - afferma - sono invece meno propenso per una terza dose a tutti, perché sono necessarie basi scientifiche più approfondite". In ogni caso, per il professionista "anche per gli immunodepressi sarebbe opportuna la terza dose sulla base di una valutazione della risposta anticorpale individuale, attraverso un test sierologico".
Redazione
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