Tim, dallo spot sparisce il "porca pu...ena" di Lino Banfi: vincono i genitori
La battuta "cult" non comparirà più nella pubblicità. Il Comitato Tv Minori: "Una vittoria dei diritti dei minori in Tv e sul web, troppo spesso trascurati"Il Comitato Tv Minori ha deciso: la nota battuta "porca pu...ena" pronunciata da Lino Banfi non comparirà più nella pubblicità di Tim Vision. La battuta è stata censurata dopo la denuncia del Movimento Italiano Genitori (Moige) all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria. E quindi l'attore pugliese si scaglierà lo stesso contro la sua antenna ma senza la fatidica frase. "Non si tratta di una vittoria di altri se non dei diritti dei minori in Tv e sul web, troppo spesso trascurati in sede di programmazione e realizzazione degli spot e dei programmi", la spiegazione del Comitato Tv per la tutela dei minorenni.
La battuta "cult"
E' stato nel corso degli Europei di calcio 2020 che la battuta di Banfi è tornata al centro della scena. In un video Immobile e Insigne avevano reso omaggio al comico ripetendo l'espressione fortemente criticata dal Moige. "In una tv già subissata da contenuti volgari e inadatti ai minori - le parole del Monvimento Italiano Genitori prima di vincere la causa - Non si sente davvero bisogno di un'ulteriore dose di cattivo gusto e volgarità".
La versione di Tim e del Moige
Dal canto suo Tim ha precisato che non risulta alcun provvedimento del Giurì dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria o del Comitato Media e Minori e che l'azienda non ha applicato nessuna censura. In una nota il colosso della telefonia ha dichiarato che "la diffusione degli spot previsti a supporto dell’offerta calcio sta proseguendo secondo quanto pianificato lo scorso luglio".
E il Moige attraverso un post su Instagram ha chiarito: "Oggetto dell’intervento è stato lo spot, non il suo protagonista; e oggetto della richiesta è stata non la cancellazione dai palinsesti e dal web della clip TimVision, ma l’esclusione dal circuito dei minori, come doveroso in questi casi". Per il Movimento Italiano Genitori "non si è trattato quindi di una richiesta di censura, come erroneamente riportato da alcuni osservatori, né di un qualsiasi attacco o denuncia personale a Lino Banfi, personaggio amatissimo di cui non è in questione la figura: si è trattato della semplice richiesta di mostrare agli adulti uno spot adatto agli adulti".
Redazione
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