Natale, corsa ad acquisti abeti da boschi distrutti
Si prospetta una seconda vita per molte delle piante colpite, un'iniziativa per aiutare la ripresa dei territori feritiE’ corsa all’acquisto degli alberi di Natale ottenuti dagli abeti abbattuti dalla straordinaria ondata di maltempo che ha devastato i boschi del nord-est, per aiutare la ripresa dei territori feriti e regalare una seconda vita alle piante colpite. L’iniziativa è della Coldiretti che insieme a Federforeste e Pefc si è impegnata nella rimozione degli abeti caduti lo scorso 29 Ottobre e nella loro vendita nei mercati di www.campagnamica.it, da Roma a Milano fino a Vicenza dove sono in vendita le piante cadute sull’Altipiano di Asiago, in occasione del Natale nel week end dell’Immacolata, dedicato tradizionalmente dagli italiani all’acquisto e alla preparazione dell’albero. Si tratta di una iniziativa per dare la possibilità di aiutare concretamente i territori devastati durante le feste del Natale quando quasi un italiano su due (48%) partecipa ad iniziative di solidarietà secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.
L’ondata di maltempo – ricorda www.coldiretti.it – ha provocato la strage di alberi con oltre 8 milioni di tonnellate di piante a terra, soprattutto faggi ed abeti bianchi e rossi, compromettendo l’equilibrio ecologico ed ambientale di vaste aree montane e mettendo a rischio la stabilità idrogeologica. Un duro colpo per le popolazioni colpite dal punto di vista ambientale e paesaggistico ma anche economico ed occupazionale. La necessaria rimozione degli alberi caduti – precisa la Coldiretti – è difficoltosa per i macchinari distrutti ed a causa dei danni alla viabilità forestale ma pesano anche i costi di taglio, sistemazione e ripristino del bosco oltre al deprezzamento di valore del legno.
Per questi motivi Coldiretti, Federforeste e Pefc Italia offrono la possibilità nei mercati di Campagna Amica di acquistare ad un prezzo equo di 15 euro una punta di un abete di dimensioni variabili dal 1,5 ai 2 metri caduto sull’Altopiano di Asiago, uno dei luoghi simbolo della devastazione, perché nelle case degli italiani ci sia un albero di Natale della solidarietà. Una opportunità colta da molti cittadini per portare nelle case durante le feste un simbolo concreto della solidarietà ed accompagnare la ripresa.
Per aiutare i territori colpiti dal maltempo che ha provocato ingenti danni al patrimonio forestale italiano con decine di migliaia di ettari di boschi abbattuti, la Coldiretti ha anche presentato il Piano di Rinascita del bosco italiano con un pacchetto di proposte, alcune delle quali già riprese nella manovra. Come la necessità di risarcire gli operatori colpiti con un contributo in forma di voucher che consenta di recuperare fino al 50% dei costi sostenuti per la rimozione e il recupero dei tronchi e degli alberi distrutti o caduti a causa del maltempo, per un impegno di spesa massimo di 3 milioni di euro per il 2019. Ma la manovra prevede – continua la Coldiretti – anche l’istituzione di un fondo per la gestione e la manutenzione delle foreste italiane e l’aumento delle percentuali di compensazione applicabili alla vendita di legno e di legna da ardere. Il Fondo avrà una dotazione iniziale di 2 milioni di euro per arrivare poi a regime a 5,2 milioni di euro per assicurare la tutela, la valorizzazione, il monitoraggio e la diffusione della conoscenza del patrimonio boschivo. Nelle aree colpite – continua la Coldiretti – si sta facendo largo l’idea gestire i territori colpiti con un vero e proprio piano regolatore verde che garantisca l’ambiente, valorizzi nuove attività agricole dove possibile e risponda alle esigenze di rifornimento della filiera sulla base delle quantità di legno che realmente sono necessarie, oltre a ripiantare varietà autoctone che meglio resistano alla violenza di eventi climatici sempre più estremi. Poi ci sono altri temi, come quello della gestione dei terreni cosiddetti silenti, per i quali è difficile risalire ai proprietari o farli impegnare in una corretta gestione dei suoli. In questi casi si ritiene che debba essere data l’opportunità ad altri proprietari e ad altri operatori di gestire questi terreni per garantire non solo lo svolgimento di funzioni produttive, ma soprattutto di quelle funzioni ambientali e di difesa idrogeologica, oggi indispensabili.
L’impatto delle misure dipende anche da altre condizioni di contesto perché per combattere lo spopolamento occorre creare occupazione e per questo la Coldiretti chiede di estendere anche agli allevamenti da carne le misure sull’Iva già previste per quelli da latte in montagna. Ma per difendere il bosco italiano – continua la Coldiretti – occorre creare le condizioni affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli e dai consorzi. Sotto accusa – precisa la Coldiretti – è il mancato riconoscimento culturale, sociale ed economico di chi vive e lavora a difesa del paesaggio e dell’ambiente, nell’interesse dell’intera collettività.
Lo spazio per un rilancio della forestazione nazionale è enorme se si considera che – spiega la Coldiretti – l’Italia importa dall’estero più dell’80% del legno necessario ad alimentare l’industria del mobile, della carta o del riscaldamento per un importo di 4 miliardi nel 2017 ed un incremento del 5% nei primi sette mesi. L’industria italiana del legno è la prima in Europa, ma con legname che arriva da altri Paesi vicini come Austria, Francia, Svizzera e Germania a dimostrazione di un grande potenziale economico inutilizzato. Ci sono tutte le condizioni per trasformare una tragedia in grandi opportunità per la ripresa di un Paese che ha fatto della sostenibilità ambientale un valore aggiunto del Made in Italy. I boschi italiani, se valorizzati attivamente con pratiche di gestione sostenibile, possono rappresentare – conclude la Coldiretti – non solo il serbatoio naturale di assorbimento del carbonio, ma anche un fondamentale strumento di investimento nella crescita dell’indotto produttivo ad esso collegato, garantendo così lo sviluppo socio-economico delle aree marginali, rurali e di montagna.
c.s.
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