Maurizio Di Marzio torna a casa, per lui solo l'obbligo di firma
Scarcerato ma con obbligo di firma per 15 giorni, Maurizio Di Marzio, ex brigatista catturato ieri a ParigiDopo la cattura avvenuta ieri mattina a Parigi, Maurizio Di Marzio ex terrorista delle BR è già tornato in libertà. Dopo essere sfuggito all’operazione “Ombre Rosse” dello scorso aprile, la polizia francese ha catturato e arrestato l’ex terrorista ieri mattina; tuttavia dopo la richiesta di estradizione da parte dell’Italia, l’uomo è stato “scarcerato” ma ha l’obbligo di firma per 15 giorni.
Una conclusione indegna per una vicenda che faceva ben sperare su un eventuale processo a carico di Maurizio Di Marzio i cui reati non sarebbero ancora caduti in prescrizione. Solo poche ore fa, Giovanna Zugaro, compagna di Nicola Simone ferito dalle BR negli anni ’80, aveva commentato positivamente l’arresto e l’eventuale processo a carico del brigatista. Peccato che la donna abbia dovuto assistere all’ennesima beffa ai danni di tutte le vittime degli Anni di Piombo.
Maurizio Di Marzio, perché la Francia non l’ha arrestato prima?
Maurizio Di Marzio era l’unico degli ex brigatisti in fuga in Francia dopo l’operazione “Ombre Rosse” di aprile. 61 anni, è stato condannato per terrorismo e la sua pena non è ancora caduta in prescrizione, per questo è di fondamentale importanza l’estradizione e il ritorno in un tribunale italiano.
L’uomo è stato arrestato ieri mentre era a Parigi e immediatamente si è attivata la macchina burocratica per richiedere al governo francese documenti e tempi per il ritorno nel nostro paese.
L’uomo è stato dunque rilasciato con l’obbligo di firma, ma prima che l’iter giudiziario vada a buon fine la paura di tutti è che l’ex brigatista faccia perdere di nuovo le proprie tracce e svanisca ancora una volta nel nulla. Da quello che dicono gli agenti francesi, Di Marzio era arrivato in Francia all’inizio degli anni ’90 e per anni avrebbe gestito un ristorante italiano; nonostante la polizia lo conoscesse e conoscesse i crimini di cui si era macchiato in Italia, nessuno ha fatto nulla per catturarlo e portarlo a processo. Non è chiaro il perché di questa “omertà” e questo disinteresse.
Adesso tutti sperano che l’uomo venga estradato in tempi rapidi e che possa finalmente essere processato per i crimini compiuti e, finalmente, ricevere la pena adeguata.
Redazione
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