L'8 luglio è la Giornata internazionale del Mar Mediterraneo: stop alla plastica
Tra spiagge invase dai rifiuti, sfruttamento ittico e il dramma dei migranti, le baie marine del Mediterraneo non sono inferiori alle mete tropicaliL’8 luglio è la Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo. Un mare che non ha nulla da invidiare alle mete tropicali per le spiagge bellissime e dalla sabbia bianca. Proprio quest’anno Legambiente ha assegnato le 5 Vele 2021 a tre regioni virtuose: Toscana, Sardegna e Campania.
La plastica, il killer del Mar Mediterraneo
Oltre 12mila specie marine abitano nel Mar Mediterraneo, tra il 4% e il 12% del totale della biodiversità mondiale, la cui salute è ad alto rischio a causa di migliaia di rifiuti che vengono sversati abusivamente ogni anno sugli arenili, ma soprattutto per il problema dello smaltimento: secondo una indagine di Legambiente l'84% dei rifiuti sulle spiagge italiane è plastica. Dopo lo stop dell’Ue all’utilizzo di plastica monouso (piatti, cannucce, bicchieri, cotton fioc) la speranza è che gli arenili del Paese tornino pian piano a respirare.
C’è poi il tema dei migranti: il dramma di donne, uomini e bambini che rischiano la vita per attraversare il Mediterraneo, in fuga dai loro Paesi in guerra o dalla fame. Lo scorso 8 luglio 2020, nella Giornata internazionale del Mar Mediterraneo lo slogan era: “Un mare di pace”.
Lo sfruttamento ittico
Secondo un report della FAO (Food and Agriculture Organization) il Mar Mediterraneo e il Mar Nero sono le aree marine del pianeta a maggior sfruttamento ittico. In cima c’è il Mediterraneo con più del 90% di specie di pesci sottratti alle acque. A livello commerciale, le triglie, il nasello europeo e la rana pescatrice vengono sfruttate 10 volte di più rispetto a quanto consigliato dagli esperti.
Redazione
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