Il Papa non si affaccia per problemi di salute: come sta
Le condizioni di Papa Francesco dopo la decisione di non affacciarsi su Piazza San PietroDomenica 26 novembre alle ore 12:00, Papa Francesco ha tenuto la recita dell'Angelus in modo insolito, collegandosi dalla cappella di Casa Santa Marta tramite video. Con un'inusuale assenza dal consueto affaccio alla finestra, il Papa ha spiegato di essere affetto da un'infiammazione ai polmoni che gli impediva di mostrarsi in pubblico. In sua vece, mons. Paolo Braida ha letto la riflessione papale: "Oggi non posso affacciarmi dalla finestra perché ho questo problema di infiammazione ai polmoni e a leggere la riflessione sarà mons". Il Pontefice ha iniziato esprimendo gratitudine a Braida, il quale, oltre a conoscere bene le riflessioni del Papa, le ha sempre presentate con maestria. "Grazie tante per la vostra presenza", ha aggiunto Papa Francesco, in riconoscimento all'attenzione dei fedeli.
Il commento sulla tregua a Gaza
Durante la recita dell'Angelus, il Papa ha toccato un tema di attualità, rivolgendo il pensiero verso la situazione in Medio Oriente. Ha esposto la sua gratitudine a Dio per la tregua raggiunta tra Israele e Palestina, sottolineando il rilascio di alcuni ostaggi e auspicando la liberazione di tutti gli altri. Papa Francesco ha invocato preghiere per le famiglie degli ostaggi, chiedendo che giungano più aiuti umanitari a Gaza e insistendo sull'importanza del dialogo come unica via per la pace: "Oggi ringraziamo Dio perché tra Israele e Palestina c'è finalmente una tregua e alcuni ostaggi sono stati liberati. Preghiamo che lo siano al più presto tutti: pensiamo alle loro famiglie. Che entrino a Gaza più aiuti umanitari, e che si insista nel dialogo: è l'unica via, l'unica via per avere pace".
L'appello sulla guerra
Infine, un passaggio molto significativo: "Chi non vuole dialogare non vuole la pace", ha enfatizzato il Papa, sottolineando la necessità di perseguire il dialogo come strumento fondamentale per risolvere le tensioni internazionali. La sua voce, veicolata attraverso mons. Paolo Braida, ha sottolineato la speranza di un futuro più pacifico nella regione, invocando la solidarietà e la comprensione reciproca come elementi chiave per costruire la pace duratura.
Redazione
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