Gli Stati Uniti riaprono i confini dopo 18 mesi dall'inizio della pandemia
USA, confini aperti per i paesi in area Schengen solo per i pienamente vaccinati: le nuove regole per viaggiareUSA da novembre il paese riapre i confini dopo ben 18 mesi di restrizioni legate all’emergenza sanitaria. Sembra che tra circa un mese sarà possibile tornare nel “nuovo mondo” per tutti i cittadini dell’UE, Regno Unito, Cina, Brasile, Sudafrica, India e Iran che potranno varcare il confine a patto che siano completamente vaccinati.
Dalle prime indiscrezioni sembra che chi vorrà entrare nel paese dovrà dimostrare prima dell’imbarco la prova di vaccinazione e un tampone negativo effettuato non oltre i tre giorni precedenti al viaggio. Mentre per i cittadini americani non vaccinati che voglio spostarsi avranno bisogno del tampone negativo eseguito il giorno prima della partenza.
Altra grande novità quella legata al fatto che i completamente vaccinati non dovranno fare alcuna quarantena ma che le compagnie aeree comunque raccoglieranno numeri, indirizzi ed e-mail dei viaggiatori per qualsiasi contatto oltre che per “monitorare” il loro viaggio negli States e l’eventuale presenza di sintomi.
Riapertura dei confini, i primi dubbi
La prima grande incognita di queste riaperture, però, riguarda Astrazeneca. Il vaccino, infatti, non sembra essere stato approvato in America dalla Food and Drugs administration, che ha accettato solo Pfizer, Moderna e Johnson & Johnson. Resta da vedere se le autorità daranno il via libera anche ai vaccinati con il siero inglese. Stesso discorso per chi ha ricevuto due dose diverse di vaccino, sempre in relazione alla “questione Astrazeneca”. Probabilmente le autorità chiariranno la cosa già dalle prossime settimane.
Dopo oltre 18 mesi, finisce il blocco imposto da Trump a marzo 2020; evidentemente il Presidente Biden vuole un cambio di rotta rispetto alla precedente amministrazione a fronte anche di una campagna vaccinale che ha raggiunto livelli abbastanza elevati. Ovviamente la riapertura è una decisione fondamentale per il turismo, in modo che l’intero settore possa tirare un sospiro di sollievo dopo mesi di crisi gravissima. D’altra parte poi l’Europa ha già riaperto i confini agli Stati Uniti lo scorso maggio, quindi non ha molto senso limitare l’ingresso di Gran Bretagna e paesi in area Schengen negli USA.
Redazione
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