Festival di Venezia, i premi assegnati: la commozione di Sorrentino per il Leone d'Argento

Si spengono i riflettori sulla 78esima edizione della Mostra di Venezia con un ritorno a casa del Leone d'Argento per Paolo Sorrentino con la sua commovente storia ispirata alla vita del "Pibe de Oro" Diego Armando Maradona. La commissione presieduta da Bong Joon Ho ha assegnato il Gran Premio della Giuria a "E stata la mano di Dio". Non il premio di maggior prestigio della kermesse dedicata al cinema internazionale, ma comunque un grande riconoscimento.

 

Come lo scorso anno, invece, il Leone d'Oro va a un film straniero, "L’Evenement", diretto dalla francese Audrey Diwan, che indaga sulla storia vera di un aborto negato. A Filippo Scotti, il giovane protagonista del lungometraggio di Sorrentino va il Premio Marcello Mastroianni. Torna a mani vuote "Qui rido io" di Mario Martone che invece in sala sta ottenendo molti consensi da parte del pubblico. Nessun premio individuale per Toni Servillo, candidato in tre film in concorso. 

 

Il regista coreano premio Oscar per "Parasite" a capo della giuria insieme a Saverio Costanzo, Virginie Efira, Cynthia Erivo, Sarah Gadon, Alexander Nanau e Chloé Zhao, ha assegnato i seguenti premi:

 

Per la migliore interpretazione femminile vince la Coppa Volpi Penelope Cruz: "Sono grata a Pedro Almodovar - le parole dell'attrice madrilena - Lui è importante per la mia carriera e per la mia vita". Per la migliore interpretazione maschile il premio è andato a John Arcilla per "On the job: the missing 8" di Erik Matti.

Il Premio Venezia Opera Prima "Luigi De Laurentiis" ha insignito "Imaculat" di Monica Stan, George Chiper-Lillemark del Leone del Futuro. 

La commissione presieduta da Jasmila Žbanić e composta da Mona Fastvold, Shahram Mokri, Josh Siegel e Nadia Terranova ha assegnato il Venice Short Film nomination for the European Film Awards 2021 a "The fall of the Ibis King" di Josh O’Caoimh, Mikai Geronimo. 

 

Un lunghissimo applauso dalla platea di registi, attori e personaggi del mondo del cinema e poi le lacrime di gioia. Paolo Sorrentino non era riuscito a piangere nemmeno sul palco dell'Academy all'assegnazione dell'Oscar ottenuto per "La grande bellezza". Ma a Venezia non ha trattenuto la commozione. Il suo "E' stata la mano di Dio" è un film molto personale, basato su una vicenda autobiografica. Il regista napoletano ha pianto soprattutto quando ha ricordato l’amicizia con Nicola Giuliano e la Indigo Film, accanto a lui fin dai tempi del suo debutto. Stringe tra le mani il Leone d'Argento quando affida al pubblico il ricordo del giorno del funerale dei genitori.

 

Poi Sorrentino ringrazia gli affetti più vicini: la moglie Daniela D’Antonio, e ironizza sull'"ennesimo film con Servillo". "Ecco - dice - guardate con Toni Servillo dove sono arrivato". Commovente il racconto dell'episodio sul funerale dei genitori, evento di vita reale presente nel film. "All’epoca il preside autorizzò a venire solo quattro miei compagni e ci rimasi malissimo - spiega Sorrentino - oggi però sono contento perché è venuta tutta la classe".