Dopo Papa Francesco, chi guiderà la Chiesa cattolica?
Nel mese di maggio il Conclave si riunirà per decidere chi succederà Bergoglio alla guida del Vaticano. Diffusi alcuni nomi di papabili candidatiLunedì 21 aprile, dopo la morte di Papa Francesco, sono stati diffusi i nomi dei possibili successori. Il Conclave, composto da più di centotrenta cardinali elettori, provenienti da settantuno Paesi, si riunirà infatti tra il 5 e il 10 maggio per eleggere chi dovrà succedere Bergoglio alla guida della Chiesa.
Tra i candidati al soglio pontificio, tutti con una grande esperienza alle spalle sia in campo diplomatico che di mediazione, spiccano i seguenti nomi:
- Pietro Parolin (Italia) - segretario dello Stato Vaticano dal 2014, è noto per le sue abilità diplomatiche e la sua esperienza negli affari internazionali. Ha giocato un ruolo chiave nell’accordo tra il Vaticano e la Cina del 2018, riuscendo ad unire la Chiesa nel paese asiatico, che prima era divisa in due parti, quella “ufficiale”, controllata dal governo comunista, e quella “clandestina”, fedele a Roma, ma perseguitata dallo Stato. Considerato un moderato, potrebbe rappresentare una scelta di continuità con l'approccio pastorale di Francesco;
- Matteo Zuppi (Italia) - arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Zuppi è vicino alla Comunità di Sant’Egidio, di cui ne fa parte fin da giovanissimo, e condivide molte delle priorità di Papa Francesco, tra cui l’attenzione ai migranti, l’apertura della Chiesa nei confronti dei divorziati risposati, della comunità LGBTQIA+ e la promozione della pace. A seguito dell’invasione russa in Ucraina il Papa stesso, grazie alle sue doti di mediatore, aveva deciso di inviarlo per una missione di pace a Kiev, Mosca, Washington e Pechino.
- Peter Turkson (Ghana) - conosciuto per il suo forte impegno per la giustizia sociale e per le sue posizioni progressiste, potrebbe diventare il primo papa africano. La sua elezione rappresenterebbe un segnale forte verso una Chiesa più globale e attenta alle sfide del continente africano.
- Luis Antonio Tagle (Filippine) - ex arcivescovo di Manila e attuale pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, è stato considerato un “Francesco asiatico” per le sue posizioni progressiste; tuttavia la sua influenza è diminuita negli ultimi anni, per alcune sue prese di posizioni Chee sono state oggetto di discussione all'interno della Curia e per aver deciso di schierarsi dalla parte dei conservatori .
- Robert Sarah (Guinea) - figura di spicco del conservatorismo cattolico, è noto per la sua difesa della liturgia tradizionale e la sua opposizione alle riforme di Francesco; ha criticato più volte con forza l’ideologia di genere e l’estremismo islamico, ottenendo ampio consenso tra i tradizionalisti cattolici. A 79 anni, la sua età potrebbe rappresentare un ostacolo, ma resta un punto di riferimento per i cardinali più tradizionalisti
Il prossimo mese i cardinali elettori si riuniranno in isolamento nella Cappella Sistina per eleggere il nuovo pontefice, in un contesto di tensioni tra le diverse anime della Chiesa: da un lato, coloro che desiderano proseguire sulla strada delle riforme avviate da Francesco, dall’altro, chi desidera un cambiamento di rotta, riportando in Vaticano una maggiore ortodossia dottrinale. Con la maggioranza dei cardinali elettori nominati da Francesco, pare però più probabile che il nuovo Papa continuerà, perlopiù, il cammino intrapreso dal suo predecessore.
Monica Martini

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