Curevac, un nuovo vaccino dalla Germania ci salverà dalla pandemia?
Prodotto in Germania con finanziamenti europei, il CureVac si basa su una tecnologia più efficace degli altri vaccini e potrebbe segnare la svolta per la campagna vaccinale in Europa.Una rivoluzione nei vaccini. E’ quella che si attende con l’arrivo del siero CureVac, ditta tedesca finanziata dall’Europa che ha una tecnologia più avanzata rispetto a Pfizer e Moderna, a mRna. Si tratta del terzo vaccino che sfrutta la tecnologia dell’RNA messaggero e potrebbe cambiare i destini delle vaccinazioni anticovid in Europa. Attualmente si trova nella fase 3 della sperimentazione clinica a seguito di ampi studi sulla sicurezza e sulla tollerabilità. I dati sulla sua efficacia non sono stati ancora comunicati, i primi risultati dei trial clinici arriveranno entro la fine di aprile o l’inizio di maggio. Ma come riporta Insanitas la revisione continua del vaccino (rolling review) è stata avviata dall’Ema già a inizio febbraio. Il via libera alla somministrazione potrebbe arrivare tra maggio e giugno.
Quando si potrà utilizzare CureVac
Secondo l’accordo con la Commissione europea già siglato, in Italia dovrebbero arrivare in tutto quasi 30 milioni di dosi del CureVac. Secondo il piano stilato a inizio marzo dal commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo, l’arrivo di 7,3 milioni di dosi dovrebbe avvenire entro giugno: obiettivo che appare difficile da raggiungere, ma entro settembre è previsto l’arrivo di 14 milioni di dosi. I restanti 16 saranno disponibili tra la fine dell’anno e il primo trimestre del 2022, salvo imprevisti.
Come funziona CureVac
Il vaccino CureVac utilizza la tecnologia dell’RNA messaggero, contenendo una molecola di mRNA con le istruzioni per produrre la proteina Spike. Le cellule dei soggetti ai quali viene somministrato il vaccino decodificano queste istruzioni e rilasciano la proteina, che viene identificata dal sistema immunitario come un soggetto estraneo da attaccare. Così parte la risposta immunitaria che anche in seguito, in caso di contagio con Sars-Cov-2, sarà in grado di riconoscere e neutralizzare la proteina Spike, attraverso la quale il virus per aggredisce e infetta l’organismo.
Le parole dell’immunologo Forni
Secondo l’immunologo Guido Forni, socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei, ospite del programma 'L'imprenditore e gli altri' su Cusano Italia Tv, il siero della CureVac potrebbe rappresentare una svolta per la campagna vaccinale in Europa, specialmente dopo i dubbi suscitati da AstraZeneca in tutti gli aspetti, quello della distribuzione e anche quello dell’efficacia:
“C’è una componente scientifica e un’altra industriale-economico-politica: Astrazeneca ci ha fatto penare, ha dato i vaccini ad altri Paesi e meno in Europa, questo crea delle ripicche e man mano che ci saranno più vaccini, altrettanto efficaci e magari con qualche effetto collaterale in meno, può darsi che l’UE scelga di andare per un’altra strada".
In effetti, il candidato vaccino tedesco CureVac utilizza la tecnologia dell’Rna messaggero come i vaccini Pfizer o Moderna, che al momento sono risultati i più efficaci e hanno creato meno problemi di sicurezza. Inoltre, come spiega la casa produttrice, questo siero non utilizza mRna modificato chimicamente, per questo è possibile impiegarne un dosaggio inferiore e per la conservazione basta una temperatura di 5 gradi (durata di almeno tre mesi). Anche questo fattore rende più semplice la gestione del trasporto e dello stoccaggio rispetto a Pfizer, che invece necessita di una temperatura di conservazione a -70 °.
"Ad oggi - ha proseguito l’immunologo Forni su Astrazeneca - è uno dei vaccini che abbiamo e che salva le vite - ha sottolineato - quindi non bisogna avere timori di fare questo vaccino e non bisogna aspettare eventualmente un vaccino migliore perché il rischio del virus covid è molto molto molto più elevato di possibili rischi legati a questo vaccino”.
Circa il vaccino Curevac, Forni ha dichiarato: “Se arrivasse nel giro di poche settimane e funzionasse un vaccino europeo a mRna sarebbe fantastico, sarebbe la soluzione. E’ una ditta tedesca finanziata dall’Europa che ha una tecnologia più avanzata rispetto a Pfizer e Moderna, il vaccino si può conservare a temperatura ambiente e non dovrebbe avere effetti collaterali. L’UE ha prenotato 450 milioni di dosi. Se tutto va bene questo vaccino sarà la rivoluzione dei vaccini".
"In futuro i vaccini a mRna potranno essere utilizzati anche contro altre malattie infettive e come forma di prevenzione per quei tumori di cui si conosce l’origine e sono dovuti ad un particolare difetto genetico” ha concluso Forni.
Redazione
Italia Covid19