Cannabis, via libera della Camera alla coltivazione in casa: cosa prevede il testo
In commissione Giustizia votato il testo base: "Si depenalizza la coltivazione di non oltre 4 piante femmina": contrari Lega, FdI e FI"Si depenalizza la coltivazione di non oltre 4 piante "femmine" in casa". Lo ha annunciato Mario Perantoni (M5S), presidente della commissione Giustizia alla Camera dove è stato dato il via libera al testo base sulla cannabis di cui Perantoni è anche relatore. Un risultato importante perché diminuiscono le sanzioni per fatti di lieve entità mentre diventano più severe le pene per i reati connessi a "traffico, spaccio e detenzione ai fini di spaccio della cannabis", che aumentano da 6 a 10 anni. Il tema ormai tiene banco tra le fila della politica, soprattutto dopo la proposta di un referendum per legalizzare la cannabis sul modello dell'eutanasia.
Votano contro Lega, FdI e FI
Il testo non trova però il favore di alcune parti politiche: votano contro la Lega, FdI, Coraggio Italia e FI (ad eccezione di Elio Vito), Italia viva si astiene mentre danno l'ok tutti gli altri, da Riccardo Magi dei Radicali (promotore di una delle proposte del testo base) ai 5 Stelle, Pd e Leu. Adesso dopo la votazione del testo base si passerà agli emendamenti, e solo dopo la loro discussione si potrà andare in Aula.
Cosa prevede il testo base
Composto di 5 articoli, il testo base è una sintesi delle tre proposte di legge presentate dal 2019 ad oggi. Ma quali sono le novità più importanti? Innanzitutto la non punibilità della coltivazione domestica per uso personale. In pratica si dà il via libera alla coltivazione personale di piccole quantità, che diventa quindi legale. Il quantitativo consentito è pari a "quattro femmine di cannabis" mentre diventano più severe le pene nei confronti di chi mette in atto un reato nei confronti di minorenni. I "fatti di lieve entità" vengono invece depenalizzati: niente più carcere ma la possibilità di svolgere lavori di pubblica utilità. Cancellati anche gli illeciti amministrativi. Nel testo base si legge: "Sono consentite a persone maggiorenni la coltivazione e la detenzione per uso personale di non oltre quattro femmine di cannabis, idonee e finalizzate alla produzione di sostanza stupefacente e del prodotto da esse ottenuto".
L'entità delle pene
"Chiunque, essendo munito dell'autorizzazione a coltivare cannabis illecitamente cede, mette o procura che altri metta in commercio le sostanze o le preparazioni è punito con la reclusione da 8 a 20 anni e con la multa da 30mila a 300mila euro", recita il testo. Inoltre, "salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque commette uno dei fatti previsti per i mezzi, la modalità o le circostanze dell'azione ovvero per la quantità delle sostanze, è di lieve entità, è punito con le pene della reclusione fino a due anni e della multa fino a euro 10mila. Si applica la reclusione fino a un anno e la multa fino a euro 6.500 nei casi di cannabis".
Per quanto riguarda la pena del lavoro di pubblica utilità, questa è prevista "quando il delitto è stato commesso da persona tossicodipendente o da assuntore abituale di sostanze stupefacenti o psicotrope, la cui condizione è stata certificata da una struttura sanitaria pubblica o da una struttura privata autorizzata". Nel dettaglio, "il lavoro di pubblica utilità può sostituire la pena per non più di due volte".
Non viene applicata nessuna riduzione invece nei casi in cui "le sostanze stupefacenti e psicotrope siano consegnate o comunque destinate a persona di minore età". Vengono eliminati gli illeciti e le sanzioni amministrative, tra queste ad esempio la sospensione della patente.
Redazione
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