Artificieri: rimossi 3094 ordigni esplosivi dal lago di Varna
La Difesa per la collettività: operazione congiunta dei palombari della Marina Militare e degli artificieri dell’Esercito per rimuovere e neutralizzare oltre tremila residuati bellici del primo conflitto mondialeSono complessivamente 3.094 gli ordigni esplosivi rimossi dai palombari della Marina Militare e neutralizzati dagli artificieri dell’Esercito nel lago di Varna, in provincia di Bolzano.
Dal 25 giugno al 6 di luglio i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei del Comando Subacquei ed Incursori (Combusin) della Marina Militare distaccati presso il Nucleo S.D.A.I. di Ancona (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi), hanno infatti condotto una delicata operazione subacquea nelle acque del lago di Varna che ha permesso di rimuovere gli ordigni risalenti alla prima guerra mondiale, che sono stati consegnati agli artificieri dell’Esercito appartenenti alla Brigata Alpina Julia per la definitiva neutralizzazione in adeguati sedimi.
A seguito di una segnalazione di privati cittadini circa la presenza di probabili manufatti esplosivi, la Prefettura di Bolzano aveva disposto e coordinato un intervento di bonifica d’urgenza nelle acque del lago. Le delicate attività subacquee, condotte da un team di 6 Palombari e 3 tecnici di COMSUBIN in una fascia di fondale compresa tra i 3 metri e la superfice, hanno permesso di individuare e recuperare: 3.062 bombe da fucili, 8 pani di esplosivo, 3 bombe da mortaio, 2 proiettili di medio calibro e 19 bombe a mano.
Gli ordigni esplosivi sono stati poi consegnati agli artificieri del 2° Reggimento Guastatori di Trento della Brigata alpina Julia dell’Esercito per la successiva distruzione.
È la quinta volta che il Nucleo SDAI di Ancona interviene d’urgenza per bonificare il lago di Varna da questi pericolosi ordigni esplosivi. Negli ultimi due anni sono state rimosse complessivamente 5.956 bombe da fucile (2.894 recuperati nel 2017 e 3.062 quelle rimosse durante questa missione), ciascuna contenente circa 700 grammi di esplosivo, che sono state consegnate a colleghi artificieri dell’Esercito.
Al termine delle operazioni, gli artificieri del 2° Reggimento Guastatori dell’Esercito, hanno sottolineato l’importanza per tutti coloro che dovessero imbattersi in manufatti con forme simili a quelle di un ordigno esplosivo, di non toccarli o manometterli in alcun modo, denunciandone immediatamente il ritrovamento alla più vicina stazione dei Carabinieri o alla locale Capitaneria di Porto, per consentire agli artificieri dell’Esercito o ai Palombari della Marina di intervenire e rispristinare le condizioni di sicurezza.
Questo intervento testimonia l'ampio spettro di attività duali e complementari che le Forze Armate mettono a disposizione della collettività e delle Istituzioni e che i Reparti subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità anche nelle acque interne, come ribadito dal decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza.
r.c.
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