Allarme OMS: nelle ultime settimane le vaccinazioni sono rallentate in Europa
In alcuni paesi europei sono aumentati anche ricoveri e decessi: quali sono le possibili cause del problema e quali le soluzioniVaccini, allarme OMS: nelle ultime sei settimane l’Europa ha rallentato nelle somministrazioni: -14%.
L'Organismo per la sanità mondiale avverte: “Si rischiano 236mila morti entro dicembre”.
I dati
L'Oms ha rilevato come alcuni paesi in Europa stiano cominciando ad avere un aumento di ricoveri negli ospedali e più morti. La scorsa settimana si è avuto un aumento dell’11% nel numero dei decessi nel vecchio continente e una previsione piuttosto attendibile indica che potrebbero esserci 236mila morti in Europa entro il primo dicembre.
Sembrerebbe di capire quindi che nonostante l’arrivo dei tanto attesi vaccini contro il Covid19 e nonostante le numerose e convincenti campagne di sensibilizzazione, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) sia costretta a lanciare l’allarme: “Nelle ultime sei settimane in Europa la vaccinazione contro il Covid-19 è rallentata “. I dati sono arrivati da parte del direttore generale dell’Oms, Hans Kluge, che ha definito “preoccupante” la risalita degli indici di contagio del virus nelle ultime due settimane, abbinata a bassi livelli di vaccinazione in alcuni Paesi europei. Non sono purtroppo dati da trascurare quelli di cui si parla, poiché si tratterebbe di una diminuzione del 14% delle vaccinazioni causata da una mancanza di accesso ai vaccini in certi Paesi e dalla mancata accettazione della vaccinazione in altri. Kluge ha esortato ad aumentare la capacità di produzione e a condividere le dosi disponibili mettendo da parte eventuali accaparramenti nazionalisti.
Le cause del problema e le soluzioni
Come se non bastasse, alcuni Paesi nella regione europea secondo l’Oms “stanno cominciando ad avere un carico crescente sugli ospedali e più morti. La scorsa settimana abbiamo avuto un aumento dell’11% nel numero dei decessi nella regione e una proiezione affidabile indica” che potrebbero esserci “236mila morti in Europa entro il 1° dicembre “, afferma Kluge. Questi numeri sarebbero determinati da tre principali fattori: la variante Delta più trasmissibile, ora individuata in 50 Paesi della regione su 53; l’allentamento delle misure di sanità pubblica e un’impennata dei viaggi in estate.
“Dobbiamo essere risoluti nel mantenere livelli multipli di protezione – ha precisato Kluge – dalle vaccinazioni anti-Covid alle mascherine. La vaccinazione è un diritto, ma è anche una responsabilità. E la stagnazione nella diffusione dei vaccini nella nostra Regione è motivo di seria preoccupazione”, ha concluso il direttore generale.
Kluge sottolinea poi: “in circa 8 mesi sono state somministrate quasi 850 milioni di dosi, con quasi la metà della popolazione della Regione completamente vaccinata. Questo è un risultato notevole”, ma tale risultato appare in evidente contrasto con le ultime sei settimane in cui la diffusione della vaccinazione in tutta Europa è rallentata. “Ora che le misure sanitarie e sociali sono state allentate in molti Paesi, l’accettazione della vaccinazione da parte del pubblico è fondamentale se vogliamo evitare una maggiore trasmissione, malattie più gravi, un aumento dei decessi e un rischio maggiore che emergano nuove varianti di preoccupazione”, ha continuato il direttore dell’OMS.
È stato rilevato che attualmente, solo il 6% delle persone nei Paesi a basso e medio reddito in Europa ha completato il ciclo vaccinale. Anche se quasi 3 operatori sanitari su 4 hanno ultimato il ciclo vaccinale, ci sono Paesi che sono riusciti a vaccinare solo 1 sanitario su 10. In quest’ottica appare necessario aumentare la produzione, condividere le dosi e migliorare l’accesso ai vaccini degli Stati membri. Tutti, ovunque, dovrebbero avere il diritto di ricevere la doppia dose di vaccino anti covid.
Redazione
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