Al via i test di medicina ma con le proteste contro il numero chiuso

Proteste con sit-in contro il numero chiuso si sono svolte in decine di atenei italiani. "La pandemia lo ha dimostrato, il numero chiuso va cancellato - lo slogan del Fronte della Gioventù Comunista - Il numero chiuso è andato di pari passo con i tagli alla sanità pubblica, e durante la crisi pandemica ne abbiamo pagato il prezzo". A protestare sono anche gli avvocati di Consucesi in camice bianco, cappuccio rosso e la maschera della "Casa di Carta". Il flashmob è stato organizzato a Milano, Roma, Napoli, Bologna, Firenze. L'esigenza dei legali è comunicare agli studenti che possono presentare ricorso per superare lo sbarramento del numero chiuso.

 

A partecipare ai test di ingresso sono aspiranti medici che hanno già provatoi quiz negli scorsi anni. Circa 3 su 10, in base al report di Skuola.net, sono almeno al secondo tentativo mentre il 70% tentano per la prima volta i test. Un vero percorso a ostacoli quello che si trovano ad affrontare gli aspiranti camici bianchi. Sono 8 su 10 gli studenti che se non dovessero passare le prove affermano di non voler abbandonare l'obiettivo: ben il 73% ha infatti intenzione di iscriversi lo stesso all'università, in un corso che permetta loro di sostenere alcuni esami che poi verrebbero convalidati una volta iscritti a Medicina.

 

Quasi 3 candidati su 10 hanno cominciato a studiare con un anno di anticipo mentre circa l'11% ha iniziato sei mesi fa. Si utilizzano libri specializzati (35%), simulazioni online (20%) o corsi di preparazione (15%). Molti di loro - il 29% - hanno anche dovuto spendere oltre 500 euro per la preparazione.