Afghanistan: 81 studentesse della Sapienza bloccate a Kabul
La notizia è giunta ieri, si tratta di ragazze e ragazzi afghani fra i 19 e i 22 anni, con loro anche alcuni bambini. La diplomazia italiana è al lavoroIn queste giornate concitate e piene di preoccupazioni per l’Afghanistan, è giunta ieri la notizia che ci sono 81 studentesse afghane iscritte all’Università degli studi di Roma “La Sapienza” che erano sulla lista del Ministero della Difesa per essere trasferite in Italia ma sono rimaste bloccate a Kabul.
La notizia
La conferma è arrivata da parte dell'ex rettore dell'Università Eugenio Gaudio che ha aggiunto che, con il prorettore agli affari internazionali Bruno Botta, si stanno impegnando molto "per sostenere gli studenti afghani iscritti alla Sapienza attraverso fondi con la Fondazione Roma-Sapienza".
C'è dunque attualmente un grande lavoro delle istituzioni accademiche per aiutare gli studenti afghani in difficoltà, iscritti alla Sapienza, a tornare in Italia, come ha fatto sapere Gaudio che è anche presidente della Fondazione Roma-Sapienza.
La notizia dell'iscrizione della lista di 81 ragazze studentesse alla Sapienza e rimaste a Kabul è stata data dal prorettore in una intervista. Le giovani afghane dovevano partire ma a causa degli attentati degli ultimi giorni sono dovute tornare indietro.
Alcune di queste studentesse bloccate hanno con loro anche i loro bambini, con i quali il numero totale delle persone bloccate salirebbe a 90. Bruno Botta, prorettore agli affari internazionali dell'università 'La Sapienza' di Roma ha spiegato: "Purtroppo sono arrivati a Kabul qualche ora prima dell'attentato all'aeroporto”, "a questo punto tutto è diventato molto più complicato" - ha aggiunto.
Ora si aspettano eventuali sviluppi positivi. Botta esprime tutta la sua preoccupazione per le ragazze che sono la maggioranza e i ragazzi, che vengono da Herat e hanno affrontato un lungo viaggio e se fossero costretti a rimanere in Afghanistan, diventerebbe molto problematico per loro e la loro sicurezza. Il prorettore agli affari internazionali de 'La Sapienza', continua raccontando: "Il ministero della Difesa ci ha contattato e noi abbiamo inviato la lista delle studentesse da provare a portare a Roma", e ha aggiunto: "dall'Unità di crisi ci è arrivato un bellissimo messaggio, in cui sostanzialmente dicono che non abbandoneranno assolutamente i ragazzi e le ragazze della Sapienza".
Il lavoro diplomatico
La Ministra Miur Maria Cristina Messa ha rassicurato che si sta facendo ogni sforzo per riportare le studentesse in Italia “Stiamo seguendo con attenzione, in raccordo con gli altri ministeri, la situazione di tutte le studentesse e studenti afghani iscritti presso i nostri atenei, conservatori e accademie” ha aggiunto. Messa ha poi precisato: “stiamo mettendo in campo tutti gli strumenti e gli sforzi per sperare di poterli presto accogliere tutti in Italia. Nel frattempo abbiamo raccolto le disponibilità ad accogliere studenti e ricercatori afghani già presenti fra i primi rifugiati giunti in Italia”.
“Come Ministero ci impegniamo a rendere disponibili strumenti e risorse affinché la liberazione possa avvenire il più rapidamente possibile", così ha concluso il ministro dell'Università, Cristina Messa.
Le studentesse afghane hanno paura di non riuscire a realizzare i loro sogni, e molte di loro hanno raccontato la loro rocambolesca esperienza per raggiungere l’aeroporto di Kabul. Le ragazze sono spaventate ed hanno il terrore di non riuscire a raggiungere l’Italia. L’età di queste giovani oscilla fra i 19 ed i 22 anni, come detto sopra poi ci sono anche 3/4 bambini. “Uno di questi bambini ad esempio - prosegue Botta - è il figlio o la figlia, non so con precisione, di un docente afghano che ha chiesto di venire in Italia con tutta la famiglia".
La fiducia del prorettore è alimentata dal fatto che l'attenzione sulla vicenda è altissima. "…avrò ricevuto - riferisce - una cinquantina di telefonate. E la rettrice Polimeni sta tenendo i contatti con i politici, quindi ci auguriamo che alla fine la situazione si possa risolvere positivamente".
Redazione
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