Si conclude con una vittoria contro gli Stati Uniti (1-0) il 2018 della Nazionale. Nella fredda notte di Genk, ci pensa l’attaccante dell’Inter Matteo Politano a scaldare gli animi degli oltre dodicimila italiani presenti alla “Luminus Arena” e a far esultare Mancini dopo tutte le occasioni fallite e quando la partita stava ormai per chiudersi con un pareggio. Il gol, il primo in azzurro per Politano, arriva infatti al 95’: un destro a conclusione di una fitta rete di passaggi che supera Horvath, il migliore degli statunitensi.
Una bella Italia, soprattutto una vittoria importante per il ranking. Tra gli Azzurri tanti cambi rispetto alla gara con il Portogallo e un debutto, quello del centrocampista del Sassuolo Stefano Sensi, dodicesimo esordiente della gestione Mancini. In porta Sirigu sostituisce Donnarumma, in difesa Bonucci con la fascia di capitano in coppia al centro con Acerbi – che vince il ballottaggio con Rugani – e sulle fasce De Sciglio ed Emerson; a centrocampo Barella, Sensi, Verratti, in attacco Chiesa – unico “superstite” del reparto avanzato – con Lasagna e Berardi.
Il Ct cerca conferme dopo le ultime tre prestazioni positive della Nazionale e continuità sul piano del gioco, l’aspetto dove gli Azzurri hanno mostrato i progressi più evidenti. E li cerca anche nella voglia dei più giovani di mettersi in mostra, come nel caso di Sensi – grande personalità - che entra subito nei meccanismi, o come Berardi che nel primo tempo va vicinissimo al gol in un paio di occasioni, o come lo stesso Chiesa che si propone con maggiore autorità e convinzione di quanto non abbia fatto contro il Portogallo.
Comincia subito all’attacco, l’Italia. Al 3’ ci prova Chiesa con l’esterno, su preciso lancio di De Sciglio, ma Horvath è pronto alla respinta. Al 14’ finisce fuori un colpo di testa di Berardi, che due minuti dopo si fa anticipare al momento del tiro dall’intervento di Carter-Vickers. Ancora protagonista il portiere statunitense al 18’ su Bonucci, mentre al 22’ Emerson di testa alza troppo la palla, servito da un cross sul secondo palo di Chiesa. Ultimi due attacchi azzurri al 38’ con Berardi, sul quale è pronto Horvath a deviare in angolo, e al 44’ con la complicità della difesa americana che rischia l’autorete.
La ripresa si apre con l’ennesima novità della serata, l’ingresso in campo del tredicesimo esordiente per l’Italia, il centrocampista dell’Hoffenheim Vincenzo Grifo. E subito gli Azzurri ripartono a caccia del gol, fallendo un’occasione con Verratti all’8’ che alza troppo il colpo di testa e al 14’ con Lasagna da ottima posizione. Azioni precedute, al 7’, da un episodio che richiede il silent chek del VAR, ma l'intervento su Berardi è giudicato involontario. Secondo cambio al 18’ con l’ingresso di Kean al posto di Berardi: primo giocatore classe 2000 a giocare in Nazionale, l’attaccante della Juventus è il quattordicesimo debuttante. Un minuto dopo si guadagna gli applausi anche Sirigu, che risponde con prontezza ad un colpo di testa ravvicinato di Zimmerman.
Ma la medaglia del migliore in campo stasera la conquista il portiere americano Horvath che, già protagonista di numerosi interventi, si supera e con una spettacolare parata su un gran tiro di Grifo. Superlavoro per l’estremo difensore statunitense, che si trova di fronte un’Italia disposta a tutto. Un assedio gli ultimi venti minuti degli Azzurri che ci provano ancora con Verratti, Lasagna e Kean senza successo fino ai minuti finale quando, al 95’, dopo una fitta rete di passaggi, il destro di Politano – entrato da poco – fa secco Horvath.