L'Italia è campione d'Europa; gli azzurri battono l’Inghilterra per 4-3 ai rigori conquistando così la finale di Wembley. Una partita sofferta e iniziata subito a favore degli inglesi con un gol di Shaw dopo appena due minuti di gioco. Un errore imperdonabile per la nostra Nazionale che però ha saputo reagire e continuare a combattere fino alle fine.
Colpa anche della stanchezza, un inizio non brillante per i nostri. Gli azzurri hanno sofferto per la prima parte del match, trovando però la quadra nel secondo tempo e recuperando la partita con un gol liberatorio di Bonucci. E a quel punto è toccato agli inglesi soffrire, con un gioco meno serrato e un possesso di palla decisamente scarno che ha dato all’Italia molte occasioni di raddoppio, purtroppo mancate.
Dopo due supplementari con il netto dominio degli azzurri l’esito della partita è andato ai rigori con Berardi (2-1); Kane (2-2); Belotti - parato (2-2); Maguire (2-3); Bonucci (3-3); Rushford - rigore sbagliato (3-3); Bernardeschi (4-3); Sancho - parato (4-3); Jorginho - parato (4-3) e Saka - parato (4-3). Il Miracolo di Donnarumma sul finale e i troppi errori degli inglesi hanno consegnato l’Europeo all’Italia che torna in patria da vincitrice indiscussa di un torneo tanto difficile quanto ricco di soddisfazioni.
Un match sofferto ma combattuto fino alla fine
Ed è stato un match impegnativo per gli azzurri, sia per il gol preso a soli due minuti dall’inizio e sia per la forte pressione psicologica di uno stadio gremito di tifosi inglesi che il termine fair play non sanno nemmeno dove sta di casa. Fischi durante l’inno, fischi e cori durante le azioni dei nostri e tutta una serie di dichiarazioni delle ore precedenti che, probabilmente, richiederebbero l’intervento delle alte cariche della UEFA.
Ci credevano gli inglesi, al punto da iniziare a festeggiare la vittoria ore prima con tanto di sbronze di gruppo e tatuaggi con la frase ormai nota “It’s Coming Home”.
E alla vittoria dell’Italia è regnato il silenzio a Wembley, con i tifosi inglesi che con estrema maleducazione hanno lasciato lo stadio prima delle premiazione. Stesso discorso per la squadra di casa che, dopo aver ricevuto la medaglia d’argento, con gesto di sfida se la sono tolta quasi con disprezzo. È questo il prezzo da pagare per una nazionale e una tifoseria senza il minimo fair play e non per niente bistrattata da tutti gli altri paesi in questo match finale. L’Italia torna a casa anche da vincitrice morale, con una squadra compatta che ha fatto sognare e ha tenuto testa a un’Inghilterra agguerrita ma, forse, troppo sicura di aver già la coppa in tasca.