Dopo tante sofferenza, l'Italia è riuscita a conquistare finalmente la qualificazione agli Europei di Germania 2024. Merito del pareggio per 0-0 contro l'Ucraina, che manda la nazionale di Rebrov ai playoff contro Israele. Gli azzurri arrivano invece secondi nel girone alle spalle dell'Inghilterra e potranno difendere il titolo conquistato nel 2021.
Il Var grazia l'Italia
Il finale ha regalato anche momenti di puro pathos:
Mudryk è caduto in area dopo un contatto di
Cristante, ma le richieste di rigore sono svanite dopo la revisione del
VAR.
Una decisione che ha lasciato tutti molto perplessi, visto che il fallo sembrava essere netto. Oltre alle polemiche finali, il match si è sviluppato con ritmi alti e fasi alterne: l'Italia ha mostrato maggior propositività con
Chiesa, Barella e Frattesi che hanno sfiorato il vantaggio soprattutto nel primo tempo. Dall'altra parte
Donnarumma si è reso protagonista con una parata decisiva su un tiro da fuori area di
Sudakov. Nel corso della ripresa entrambe le squadre hanno lottato per imporsi, con l'Italia che ha cercato di sfruttare la velocità di Chiesa e la freschezza dei nuovi entrati per creare occasioni da gol. L'Ucraina, con una difesa attenta e ordinata, ha risposto colpo su colpo, mantenendo il gioco equilibrato.
Italia, Spalletti: "Adesso viene il bello"
Il nuovo ct azzurro, arrivato a settembre dopo l'addio di Mancini, ha commentato così la qualificazione ai microfoni di Rai Sport: "Non era facile né scontato come niente nel calcio in generale. Abbiamo fatto una buona partita, nel primo tempo abbiamo avuto diverse occasioni per mettere al sicuro il risultato. Poi quando non ci riesci, la partita è diventata più sporca e fisica. Con i cambi ho provato a cambiare le cose, ma in quel momento non si gioca più a calcio. L’Ucraina ha fatto vedere di essere una squadra attrezzata, che ci ha dato filo da torcere. Paura nel finale? Non ho nessuna difficoltà perché conosco benissimo queste situazioni. Sono andato dentro a salutare chi era già rientrato, i miei collaboratori, il presidente e tutto l’entourage della Federazione perché eravamo tutti attaccati a questo risultato. Siamo andati a fare quello che dovevamo fare, anche quel momento in cui ci si deve dire 'Bravi, ma adesso viene il bello'".