Una medaglia d'oro conquistata nel giorno del suo 30esimo compleanno: il 6 agosto 2021 è una data che ricorderà per tutta la vita
Antonella Palmisano, la marciatrice pugliese che ha portato
un altro Oro all'Italia alle Olimpiadi di Tokyo 2020. E' la numero uno nella
20 km femminile: prima di lei Massimo Stano ha raggiunto il traguardo del primo posto, ed è la prima volta che nel corso della stessa Olimpiade l'Italia vince l'oro nella marcia con uomini e donne.
Italia a quota 36 medaglie
Gli Azzurri con questo nuovo traguardo portano a casa
36 medaglie complessive alle Olimpiadi di Tokyo 2020: un record raggiunto solo ai Giochi di
Los Angeles 1932 e a
Roma nel 1960. "La scia di Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi, e poi anche la vittoria degli Europei di calcio: per l'Italia è un momento magico", sono le prime parole che Antonella Palmisano affida a RaiSport. "Le vittorie di Jacobs e Tamberi mi hanno fatto venire i brividi - dice l'atleta - e mi hanno dato una grande carica".
Chi è Antonella Palmisano, vita privata e carriera
Nasce nel 1991 a Mottola in provincia di Taranto dove risiede. Ha un diploma in Grafica pubblicitaria e dal 2018 è sposata con il marciatore Lorenzo Dessi. Da bambina la passione per la pallavolo e il motocross ma ben presto decide di dedicarsi all'atletica: la sua prima volta è ai Giochi della Gioventù, poi sceglie la marcia ed eccelle nella disciplina portando a casa 19 titoli italiani e 6 medaglie internazionali. Quinta ai Mondiali di Pechino 2015 e quasi sul podio ai Giochi di Rio 2016 dove si posiziona quarta. Vince un altro bronzo agli Europei di Berlino di tre anni fa, e adesso la medaglia d'oro a Tokyo 2020.
Tra le curiosità dell'atleta azzurra c'è il gareggiare con dei fiori di stoffa tra i capelli: a realizzarli è la madre di Antonella che le dona il "portafortuna" per la prima volta ai Mondiali juniores che poi vince. Da allora la marciatrice lo indossa in ogni competizione internazionale: uno con i colori del tricolore e l’altro con quelli del Paese ospitante. Ecco perché i suoi colleghi la chiamano "la marciatrice con la testa in fiore".