Con l’inizio del semestre bianco e le elezioni politiche alle porte si aprono anche le “scommesse” su chi rivestirà la carica di Presidente della Repubblica nel nostro paese.
Quando si inizierà a parlarne seriamente
Molto probabilmente, la partita vera inizierà a gennaio 2022, ma già circolano le prime indiscrezioni.
Ad essere particolarmente insistente sul punto è Enrico Letta, segretario del PD, che dal Meeting di Rimini fa sapere che preferirebbe che Draghi rimanesse all’esecutivo fino al 2023, magari a guida di una coalizione della ricostruzione.
Sul fronte del Colle del Quirinale, quindi, come alternativa alla conferma di Mattarella, dalle parti del Pd circola ora un’ipotesi alternativa.
Il piano del centro sinistra prevede di votare al Colle Pier Ferdinando Casini per tenere Draghi come Premier il più possibile, magari anche dopo il 2023, forse perfino indicandolo come candidato primo ministro alle elezioni in nome di una agenda di governo da completare.
Per molti, Draghi al Quirinale sarebbe la garanzia per salvare la credibilità dell’Italia dopo la vittoria di un centrodestra ancora sovranista e no-vax.
Che ne sarà di Mario Draghi a febbraio
Mario Draghi rimarrà quindi a Palazzo Chigi fino al 2023 o sarà eletto Presidente della Repubblica? Gli estimatori del premier s'interrogano. Mancano ancora sei mesi per definire i piani.
Per i politologi è inevitabile che Draghi rimanga capo del governo, anzi in tanti sperano di ritrovarlo anche dopo le prossime elezioni se il centrodestra non riuscirà ad esprimere una maggioranza chiara.
L'ex ministro andreottiano Paolo Cirino Pomicino confida in Draghi presidente del Consiglio anche nella prossima legislatura: "Ha 74 anni, è giovane, il Colle può aspettare". "Deve completare il lavoro del Recovery e può farlo solo lui", aggiunge il filosofo Mario Tronti, voce autorevole a sinistra.
La soluzione più semplice per la compagine politica della prossima legislatura sembrerebbe un Bis di Mattarella al Quirinale con Draghi premier, anche se non è detto che il centrodestra non vinca le prossime politiche, non nettamente almeno.
Ma Draghi cosa vorrebbe fare? Tutto dipenderà da quel che deciderà Sergio Mattarella, che lo ha voluto e che gli sta facendo discretamente da scudo. Non c'è Draghi senza Mattarella, questo lo pensano in molti.
Le voci del mondo politico
Giuliano Urbani, uno dei fondatori di Forza Italia, che chiamò Draghi all'Università di Firenze e che quindi lo conosce bene, era convinto che fosse più adatto al Quirinale che nella veste di presidente del Consiglio. Ora Urbani dice di aver cambiato idea perché il parlamento italiano è troppo ingovernabile.
Il quirinalista de La Stampa Ugo Magri, in un articolo su Huffington Post, ha ben spiegato i motivi per cui Draghi, per carattere e storia personale, è probabilmente più adatto al ruolo di premier che a quello di Capo dello Stato.
Il germanista Angelo Bolaffi vedrebbe invece bene Draghi come Presidente della Repubblica.
Poi ci sono quelli, come il sindaco di Benevento Clemente Mastella, che sostengono che anche dal Quirinale "si possono guidare i fatti politici. Quindi le due soluzioni si equivalgono. Fossi al suo posto sceglierei subito la presidenza della Repubblica".
L'ex deputato pd Michele Nicoletti, professore di filosofia politica all'università di Trento, in un articolo sull'Espresso, uscito il 20 giugno, ha spiegato che l'ex presidente della Bce è la persona che può svolgere al meglio le funzioni di Capo dello Stato in questa stagione in cui la congiuntura internazionale è delicatissima.
Il destino dell’Italia insomma, sembrerebbe ruotare attorno a Mario Draghi: Palazzo Chigi o Quirinale. La quotazione e
la fiducia del mondo politico nei confronti dell’ex banchiere è la riprova della
crisi dei partiti e della loro incapacità di esprimere figure di alto livello.
I partiti non esprimono più nulla, Draghi a palazzo Chigi appare essere l'unica scelta possibile di stabilità anche in considerazione dello scenario che si aprirà in Europa dopo l'uscita di scena di Angela Merkel.