Il Movimento 5 Stelle cambia di nuovo e si allontana dalla piattaforma
Rousseau e da
Davide Casaleggio. Dopo gli screzi con
Giuseppe Conte e i leader del M5S, sembra proprio che stia per aprirsi una nuova fase per il partito ideato da
Beppe Grillo; una fase che per certi versi si avvicina verso nuovi metodi e nuovi valori a cui non tutti sembrano essere d’accordo. E la prima delle defezioni eccellenti è proprio Davide Casaleggio, figlio di
Gianroberto Casaleggio, e tra i fondatori del Movimento. Nelle sue parole c’è un filo di amarezza, ma lascia ai social il compito di annunciare il suo allontanamento dal partito, nonostante le sfide e le battaglie portate avanti insieme dal 2005. E in un post su Facebook
Roberto Fico definisce il cambio di rotta come un confronto fra idee e posizioni differenti e un passo necessario per l’evoluzione di un qualcosa che nel tempo è cambiato molto, diventando forse più vicino che mai all’idea di partito che hanno sempre cercato di scardinare.
Movimento 5 Stelle, la strada per il futuro inizia oggi
Sempre dalla parole di Fico, si legge che il M5S continuerà a guardare sempre alle sue radici e alla sua storia per mantenere la consapevolezza da dove nel 2005 è partito questo viaggio. Ma dopo tutti questi anni è necessario rinnovarsi e imparare dagli errori per costruire un futuro migliore.
Un giorno importante lo definiscono, eppure, in molti tra gli elettori della prima ora non si trovano completamente d’accordo con questo cambio di rotta, soprattutto perché il Movimento sta perdendo uno dopo l’altro tutti i membri di spicco come Di Battista, Casaleggio e via dicendo.
L’obiettivo al centro del “nuovo” M5S è sempre quello di portare avanti le battaglie per il bene della collettività, ma con mezzi e tempi differenti; da vero partito, se vogliamo. Dopo mesi e mesi di duro lavoro si concretizza quella che è l’idea del nuovo Movimento 5 Stelle; un partito forse meno rigido e più accondiscendente in termini di dialogo e alleanza, ma anche un Movimento che ha rinnegato e cancellato molti dei precetti con cui era nato e che lo contraddistinguevano come la “vera alternativa” alla politica classica. Al momento non ci sono altre dichiarazioni al riguardo, se non quelle più o meno ufficiali fatte dai membri di spicco; resta da vedere cosa ne pensa l’elettorato e i “membri più integralisti”, ma probabilmente già dai prossimi mesi si vedrà il risultato di tali cambiamenti. Con le elezioni dei sindaci in molte delle città più importanti d’Italia si potranno testare sul campo la fiducia degli elettori e le potenzialità del nuovo Movimento, solo allora sapremo se il cambio di rotta porterà verso il futuro o verso un naufragio in acque ostili.