Continua la battaglia tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte; dopo
i toni distensivi dei giorni passati l’ex comico ha deciso di attaccare direttamente l’ex premier con un post sul suo blog. Torna l'ipotesi di Rousseau e torna ad allargarsi la spaccatura all’interno del M5S che diventa gradualmente più insanabile.
E sembra essere una rottura bella e buona quella tra Grillo e Conte che diventa “una vittima” dei post e dei vaneggiamenti digitali dell’ex comico che, come al solito, affida alla rete le sue riflessioni. Tra esempi coloriti e attacchi senza esclusione di colpi, alla fine del discorso Grillo conferma “Giuseppe Conte non è la persona giusta per il Movimento”.
E non è proprio andata giù all’ex comico il fatto che l’ex Premier l’abbia definito “un padre padrone” che non vuole vedere i reali interessi del movimento pur di non farsi da parte; parole che ovviamente hanno irritato molto i seguaci della prima ora e che hanno incrinato indissolubilmente il rapporto tra i due. Difficilmente si potrà tornare a un discorso civile ma se da una parte i sostenitori di Grillo esultano, dall’altra quelli di Conte scuotono la testa e iniziano a perdere fiducia nel M5S e nei suoi rappresentanti.
Le reazioni interne al Movimento
Intanto nelle prossime ore
è stata convocata a Montecitorio un’assemblea del M5S per cercare di fare il punto sulla situazione e cercare, forse, di venirne a capo.In molti sostengono che la volontà di Grillo di
tornare su Rousseau sia folle, soprattutto dopo la bagarre con Casaleggio e Co. per i dati personali e “l’affitto non pagato”. E sono in molti a non condividere la linea di Beppe Grillo, soprattutto perché Giuseppe Conte ha ampiamente dimostrato le sue competenze guidando ben due Governi in piena crisi pandemica ed essendo sempre stato un politico lucido e coerente.
Eppure nonostante tutto c’è ancora chi vede Giuseppe Conte come l’unica persona che possa salvare il Movimento e critica il post di Grillo perché, è bene ricordarlo, la discesa in campo dell’ex Premier è stata votata all’unanimità mesi fa proprio dal “popolo” del M5S. E mentre tutto sembra colare a picco, in molti ancora invocano all’unione e alla cooperazione anche se, molto probabilmente, si parla di utopia, soprattutto se Grillo e la base “storica” dei Cinque Stelle continueranno verso questa direzione passatista poco coerente con le scelte fatte fino a questo punto. Probabilmente nelle prossime ore ne sapremo di più ma questa potrebbe essere
la prima grande crisi che potrebbe portare alla dissoluzione del M5S come lo conosciamo adesso.