Diciotto validi motivi per dire di No al nuovo Statuto di Giuseppe Conte e del Movimento 5 Stelle; così gli attivisti hanno voluto dimostrare la propria contrarietà al nuovo percorso politico ritenuto illegittimo e antidemocratico. Il programma verrà votato il prossimo 2 e 3 agosto sulla nuova piattaforma ma buona parte degli iscritti ha pensato di tradurre il proprio malcontento in un documento che da qualche ora sta circolando sulle chat del Movimento.
“Io dico no”, è il titolo del documento che vorrebbe andare ad esprimere l’opinione di una fetta dell’elettorato 5 Stelle che sembra non approvare le nuove regole dettate da Conte. Sono molti i punti che sembrano non andare a genio ai dissidenti, tra questi ovviamente la nuova piattaforma Skyvote, ritenuta illegittima. Oltretutto sono in molti a lamentare l’assenza di un confronto democratico su Conte e sullo Statuto, dato che non sembra essere stata chiesta l’opinione dell’elettorato.
Diciotto motivi per dire No a Giuseppe Conte
Che ci sarebbero stati problemi con il nuovo corso intrapreso dal Movimento la cosa era praticamente sicura. Che si arrivasse fino a questo è un po’ una sorpresa generale, anche perché sono in molti a non approvare i cambi di rotta, accusando l’ex Premier addirittura di assolutismo. Altro timore deriva dal fatto che
il ruolo di Grillo, Garante del Movimento, sarà molto ridimensionato. Il ruolo del garante, per i dissidenti, è fondamentale e queste nuove norme non sembrano sufficienti a garantire la sua autonomia.
Altro problema è l’abolizione delle candidature libere e dal basso; insomma quello che accade nel M5S è la gerarchizzazione del partito, come avviene in tutti gli altri schieramenti politici. Un duro colpo per i fedelissimi dell’uno vale uno e del “per fare politica serve passione e non competenza”. Altra dura critica viene mossa alla nuova struttura del movimento, che sarà molto più burocratizzata e organizzata alla maniera classica. Chiaramente Conte ha cercato di costruire un Movimento sempre più simile a un partito classico, nell’organizzazione e nei ruoli da rispettare.
Ma non è finita qua e in questi diciotto motivi per dire no c’è tutta la rabbia e il dissenso di una schiera di fedelissimi rimasti delusi dal Movimento ma che, probabilmente, non riusciranno a fare la differenza e a impedire l’arrivo del nuovo Statuto. Molto probabilmente i relatori dell’elenco del no, saranno costretti a lasciare il Movimento o, cosa molto più probabile, epurati durante il prossimo riassetto.