È iniziato questa mattina l’incontro del
G7 a Londra che coinvolge i membri permanenti del gruppo più alcuni rappresentanti di altre nazioni che non parteciperanno alle principali sessioni di dibattito. L’incontro è il primo meeting “faccia a faccia” dal 2019. Le nazioni che presenzieranno l'incontro sono: Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone. I membri “esterni” sono: India, Australia, Sud Africa e Corea del Sud. I punti all’ordine del giorno della riunione sono, oltre alla
ripartenza post-Covid, anche le criticità globali con Russia, Iran, Myanmar e Cina, le pari opportunità, la sostenibilità ambientale e la lotta al cambiamento climatico.
Tra i temi caldi anche i
programmi nucleari di potenze come Iran e Corea del Nord che spaventano l’occidente che vorrebbe intervenire con una politica di “Diplomazia e Dissuasione” come ha suggerito il neo eletto Presidente degli Stati Uniti,
Joe Biden. Intanto da una nota stampa si legge"La presidenza del G7 affidata al Regno Unito è una opportunità per radunare le società aperte e democratiche e dimostrare unità in un tempo in cui è assai necessario affrontare le sfide che condividiamo e le minacce che si moltiplicano".
G7, nuove preoccupazioni per la ripartenza post-Covid
Oltre ai punti appena elencati tra le discussioni dei prossimi giorni ci saranno anche quelle legate al “problema” vaccini e alle pari opportunità in vista della ripartenza globale post-pandemia. Saranno molti i temi del futuro sui cui i Sette Grandi e il mondo intero dovranno focalizzarsi per cercare di ridurre al minimo l’impatto del Covid sulle prossime generazioni. Primo fra tutti il tema vaccini che è nei prossimi anni diventerà realmente un problema, soprattutto per quei paesi che non possono provvedere economicamente alla fornitura di siero. Il vaccino è l’unica arma che abbiamo per fermare la pandemia e se non si agisce immediatamente con politiche risolutive e interventi mirati si rischia che i paesi in via di sviluppo diventino i nuovi focolai del mondo, con la nascita di nuove e sempre più pericolose varianti che potrebbero rendere vani gli sforzi fatti fino a questo punto.
Altro tema fondamentale per il futuro sono
le pari opportunità e il tema delle libertà riguardo: libera informazione, detenzioni arbitrarie nel mondo, libertà di religione, cyber governance, propaganda online e via dicendo. I Sette Grandi vorrebbero puntare a un piano di sviluppo coerente che sia in grado di dare a tutti i cittadini del mondo pari diritti e pari opportunità sia sul fronte lavorativo che su quello di inclusione sociale. Si parlerà dei diritti delle donne e delle discriminazioni razziali che nell’ultimo anno sono tornate alla cronaca con il caso
George Floyd.
Altro punto importante della discussione sarà il rilancio di un’economia più sostenibile con l’impegno di tutti di arrivare a zero emissioni di CO2 entro il 2050. Una sfida impegnativa ma del quale non si può più fare a meno, soprattutto in vista dei nuovi modelli di produzione virtuosa che potrebbero riscrivere l’economia globale e aprire nuove prospettive di sviluppo più sostenibili. Stesso discorso per il “fronte Libia” che è un altro dei temi caldi su cui l’Europa deve cercare di essere risolutiva, soprattutto per impedire nuovi spargimenti di sangue nel Mediterraneo.
Insomma, il G7 2021 si apre all’insegna della speranza e delle prospettive per il futuro ma anche con la consapevolezza che le sfide da affrontare nei prossimi anni saranno moltissime e sempre più complesse. La società del domani potrebbe partire già da oggi e per questo ai Leader mondiali si chiede apertura, collaborazione e idee per il futuro che, oggi più che mai, appartiene a tutti.