"Ius soli e ddl Zan non hanno alcuna speranza di passare in Parlamento ed Enrico Letta lo sa benissimo", con queste parole il leader della Lega, Matteo Salvini, ha introdotto a Spoleto il candidato sindaco Paolo Imbriani.
E ha continuato il leader del Carroccio parlando di priorità per l’Italia e gli italiani che in questo momento sono salute, lavoro e pensioni. A molti non sono ovviamente piaciute le parole di Salvini, dato che
Ius Soli e Ddl Zan sono due leggi di civiltà che potrebbero cambiare radicalmente la vita a molte persone.
Non si tratta di propaganda politica, stiamo parlando di due modi per “svecchiare” il paese e proiettarlo, in tema di diritti, verso il futuro e verso una prospettiva più europeista e globale.
Matteo Salvini, la campagna politica per le amministrative
E preferisce minacciare Matteo Salvini, piuttosto che pensare in maniera costruttiva a una fascia di popolazione che, nonostante non rientri nell’immagine del suo elettore tipo, fa comunque parte del tessuto sociale italiano, pagando le tasse e vivendo il territorio pur non avendo gli stessi diritti degli altri.
Come abbiamo già detto stiamo parlando di due leggi di civiltà che dovrebbero assolutamente prescindere dalla demagogia e dalla spettacolarizzazione della politica, per pensare una volta tanto ai bisogni di alcuni cittadini considerati ancora di Serie B.
Eppure in molti sembrano appoggiare le parole del leader della Lega (e di tutto il centrodestra, in realtà) con diverso consenso che, soprattutto in campagna elettorale, può fare la differenza; peccato che la propaganda non sia sufficiente a reggere e governare un paese intero. Passate le amministrative previste per le prossime settimane, si decideranno le sorti di moltissime città sarà forse l’occasione buona per tornare a parlare di Ius Soli e di Ddl Zan? Lo scopriremo, forse, ma in un contesto politico così poco propenso al cambiamento, la strada da percorrere purtroppo è ancora lunga.