"Alcune decisioni del governo ci hanno disorientato ma continueremo a sostenerlo"; così l’ex Premier Giuseppe Conte ha detto in un’intervista illustrando quello che sarà il nuovo corso del M5S. E l’idea alla base del nuovo Movimento è quella di tornare a far sentire la propria voce e a lavorare in maniera più unita che mai per il bene di tutto il Paese. Parla di un percorso più “costruttivo” Giuseppe Conte, un percorso che non porterà il nuovo M5S a rinunciare a quelle che sono (state) le grandi battaglie che ne hanno caratterizzato la nascita ma ad affrontare con un respiro più internazionale. E pensa anche a un dialogo maggiore con quelle che sono le “componenti sane dell’Italia”, in modo da entrare in contatto con tutte le realtà virtuose e i ceti produttivi del paese, senza pregiudizi e senza tirarsi indietro davanti alle nuove sfide.
Conte, il Movimento del futuro e le nuove priorità
E nel corso dell’intervista Conte parla anche del
dualismo/rivalità con Luigi Di Maio, affermando con forza di come abbiano cercato sempre di lavorare fianco a fianco per il bene del paese, così come è stato sempre fatto in questi anni e così come sarà per il nuovo corso del Movimento.
E tra i temi “scottanti” c’è sicuramente quello
dell’allontanamento di Casaleggio per il quale, dice Conte, gli iscritti hanno grande rispetto e grande stima, anche se le strade si sono separate. A questo proposito l’ex Premier ha parlato anche della nuova piattaforma per prendere le decisioni che tornerà ad essere il simbolo di democrazia con cui è nato il M5S e lo strumento principale per ogni scelta futura.
Parlando della sua figura, poi, Giuseppe Conte ha detto: " sarò eletto democraticamente e chiamato a operare la sintesi in modo da orientare la rotta e tenere la barra dritta. Non avremo un uomo solo al comando, ma nuove figure e ruoli con numerosi organi. Ho assunto con grande entusiasmo l'impegno a elaborare il nuovo progetto e portare il nuovo statuto, che sarà votato prima delle cariche elettive".
E per quanto riguarda future alleanze col PD o con altre forze di Governo, si dice aperto al dialogo pur restando fermamente ancorato verso la direzione di marcia ben definita dallo statuto e dalle leggi del Movimento 5 Stelle; Conte però apre anche a potenziali alleanze su più fronti, aperte soprattutto alle forze moderate.
E tornando sull’incarico affidato a Figliuolo, a discapito di Arcuri, Conte è stato vago, definendo il lavoro di entrambi ottimo ma con molte critiche ingiuste mosse soprattutto alla gestione dell’emergenza dell’ex commissario Arcuri.
Insomma, se e quando sarà eletto, Conte avrà l’onere e l’onore di riportare il Movimento sulla retta via, nella speranza di riuscire a riconquistare anche gli elettori della prima ora destabilizzati e delusi dai continui “strappi alla regola” messi in atto in questi anni.