Ad una settimana dall’ormai noto sofagate è arrivata la risposta del Presidente Erdogan alle affermazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi. Subito dopo l’increscioso “incidente” che ha lasciato senza sedia d’onore la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, Draghi commentò l’accaduto definendo la sua controparte ad Ankara come “un dittatore con il quale si deve cooperare”. La risposta della Turchia, arrivata con qualche giorno di ritardo, non è stata delle più diplomatiche: “la dichiarazione del Presidente del Consiglio italiano è stata una totale indecenza, una totale maleducazione”. Rincarando la dose, il Presidente Erdogan ha poi aggiunto: “prima di dire una cosa del genere a Tayyip Erdogan devi conoscere la tua storia, ma abbiamo visto che non la conosci. Sei una persona che è stata nominata, non eletta. Draghi ha purtroppo danneggiato lo sviluppo delle relazioni Turchia-Italia”.
Relazioni Italia-Turchia in crisi
La risposta del Governo Turco, seppur arrivata a una settimana di distanza, dimostra come i rapporti tra il due paesi siano ancora fortemente tesi. Tensione che potrebbe portare a serie ripercussioni. Intanto Turchia continua a minacciare l’Europa con i quattro milioni di rifugiati siriani che stazionano nel paese dal 2016, situazione per cui Ursula von der Leyen e Charles Michel sono andati ad Ankara la scorsa settimana, dando vita al siparietto del sofagate.
Subito dopo le dichiarazioni di Draghi, il ministero degli Esteri turco già in serata aveva convocato l'ambasciatore italiano, Massimo Gaiani, per esprimere una protesta ufficiale. "Condanniamo con forza le inaccettabili parole del premier nominato italiano sul nostro presidente eletto", aveva aggiunto il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, mentre il vice presidente turco, Fuat Oktay, riferendosi al fascismo, aveva invitato Draghi a "guardare al passato del suo Paese per vedere cos'è una dittatura". Il giorno successivo gli osservatori avevano parlato di una "crisi senza precedenti" nei rapporti tra Roma e Ankara.