Italia - Diciotti, Emergency: 'Inammissibile sacrificare i diritti per fare propaganda'

L'organizzazione di Gino Strada non le manda a dire al 'Governo del Cambiamento': 'Atto Criminale e razzista'

24/08/2018 16:17

Pubblichiamo un comunicato stampa dell'organizzazione di Gino Strada, Emergency, diffuso nel pomeriggio di oggi:

L’odissea della nave Diciotti, arrivata al porto di Catania lunedì con a bordo 177 persone soccorse al largo di Lampedusa e mai autorizzata allo sbarco, è l’ennesimo atto criminale e razzista messo in atto dal Governo italiano. Nonostante nella serata di ieri, mercoledì, il Viminale abbia dato via libera allo sbarco di 29 minori non accompagnati, altre 150 persone sono trattenute su una nave che attende da 4 giorni l’autorizzazione ad approdare. Si tratta di fatto di un sequestro di persona imposto dal Governo che, secondo le ultime dichiarazioni, avrà fine solo e se gli esiti della contrattazione tra l’Italia e gli altri Paesi europei verranno considerati ‘adeguati’.
 
Adeguati a cosa? “Di certo non ai diritti delle 150 persone a bordo, che si trovano in condizioni critiche e vulnerabili”, dice Rossella Miccio, Presidente di Emergency. “A loro vengono negate l’assistenza e la protezione internazionale a prescindere, nonostante il diritto internazionale, la Costituzione e, non ultimo, il senso di far parte di un’unica umanità”. “Ci troviamo di fronte all’ennesimo atto della guerra contro i migranti iniziata un anno fa. Si è passati dal tentativo di infangare le ong impegnate nei salvataggi in mare al tenere in ostaggio su una nave della Guardia Costiera esseri umani colpevoli di aver sfidato l’inferno in cerca di una vita dignitosa” continua Rossella Miccio.
 
Emergency chiede con urgenza al Governo italiano un’assunzione di responsabilità e un atto di umanità, autorizzando lo sbarco delle persone trattenute sulla Diciotti, assicurando ai migranti soccorsi in mare i loro diritti e smettendo di alimentare l’illusione che i problemi reali del nostro Paese possano risolversi respingendo e criminalizzando chi è in fuga dalla miseria o chi è in diritto di ricevere protezione internazionale.
 

c.s.

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