E quando
la rottura tra Giuseppe Conte e il M5S sembrava inevitabile, ecco che torna uno spiraglio per l’ex premier a cui vengono garantiti una decina di giorni per trovare un equilibrio all’interno del partito. Sembra che nonostante i rapporti con
Grillo non siano dei più rosei, ci potrebbe essere una leggera apertura; quantomeno mettersi a tavolino e valutare proposta per proposta.
Condizione minima di Conte è nessuna diarchia; è dura ma l’ex premier si dice fiducioso e spera di trovare le condizioni favorevoli per ripartire per il bene del paese. Non una pace, dunque, ma almeno un cessate il fuoco che potrebbe portare il M5S a rivalutare le proprie priorità e magari a “cedere” allo statuto presentato da Conte e aspramente criticato da Grillo. Il futuro del Movimento è ancora incerto, ma almeno sembra esserci uno spiraglio alla fine del tunnel.
Il merito di questo riavvicinamento sembra essere di Di Maio e Fico che venerdì scorso avrebbero parlato col fondatore del Movimento 5 Stelle e lo avrebbero “ammorbidito”; almeno sono queste le voci che circolano all’interno del partito.
Grillo e Conte fanno un passo indietro; primi segnali di distensione
Ma se già si parla di distensione, i tempi per trovare un compromesso sono strettissimi, quasi quanto il terreno comune “calpestabile” da entrambi. Da una parte l’ex premier che invoca un nuovo corso del Movimento, pur tenendo sempre fermi i principi fondamentali a cui Grillo tiene tanto. Dall’altra l’ex comico che potrebbe accettare la nuova leadership di buon grado a patto che ci si venga incontro su molte (forse troppe) proposte che non sembrano essergli gradite.
Di Maio parla di vittoria, dicendo: "E' un momento molto delicato, proprio per questo credo che si debba parlare pochissimo e lavorare per una soluzione comune". Ma fino a che non ci sarà una risposta concreta ai bisogni del Movimento, è ancora presto per “stappare lo champagne”. “Generosità”, “Mediazione”, “Dialogo” sono questi i temi principali di molti dei tweet degli esponenti 5 Stelle che da sempre hanno sostenuto l’unica del Movimento contro ogni tipo di scissione.
E la palla adesso spetterà a un “comitato dei sette”, tra cui anche Fico e Di Maio, che avrà il compito di creare legami e mediare su temi più caldi. Tra i sette figurano anche il presidente del comitato di garanzia
Vito Crimi, il capogruppo di Camera e Senato,
Davide Crippa e
Ettore Licheri, la capogruppo in Parlamento europeo
Tiziana Beghin e il ministro
Stefano Patuanelli.
Al momento quindi si attendono le decisioni e le proposte del comitato; sembra essere stata messa (temporaneamente) da parte la “rivalità” tra Conte e Grillo che non possono far altro che attendere le comunicazioni ufficiali. La via è stretta, dicono, ma è stata imboccata.