Nel corso dell'incontro del "trilogo", la sessione informale di negoziati tra
Commissione, Consiglio e Parlamento dell'Unione Europea tenutosi ieri, è stato raggiunto un accordo cruciale sulla
riforma della direttiva per le prestazioni energetiche degli edifici. Dopo una maratona negoziale in ottobre, le istituzioni dell'UE hanno concluso un compromesso sui punti rimasti in sospeso, dando vita a un accordo che dovrà ora essere ratificato da Parlamento e Consiglio per diventare legge. La commissione Itre, incaricata della votazione del testo, ha fissato la data del
23 gennaio.
Case green, il motivo della riforma e cosa cambia
Secondo la Commissione Europea, gli edifici nell'UE sono responsabili del 40% del consumo energetico complessivo e del 36% delle emissioni di gas serra. La nuova direttiva si propone di tracciare un percorso comune per l'UE al fine di raggiungere un parco edifici neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. Uno dei punti più discussi riguardava il cambio di approccio rispetto ai requisiti di ristrutturazione Ue per gli edifici basati su classi energetiche armonizzate. La decisione di adottare un approccio basato sulla media sull'intero patrimonio edilizio, invece di requisiti specifici per singoli edifici, era già stata presa in ottobre. Nell'incontro di ieri, sono stati definiti gli obiettivi intermedi di risparmio energetico per l'intero patrimonio edilizio dei Paesi membri. Gli Stati dell'UE si sono impegnati a ridurre il consumo medio di energia del 16% nel 2030 e del 20-22% nel 2035 nel patrimonio edilizio residenziale. La ristrutturazione degli edifici con prestazioni energetiche peggiori dovrà contribuire al 55% di questa riduzione, mentre la fine degli impianti di riscaldamento a combustibili fossili nelle abitazioni è stata posticipata al 2040. La tabella di marcia nei Piani nazionali di ristrutturazione dovrà gradualmente eliminare le caldaie a combustibili fossili entro il 2040, con la possibilità di incentivare soluzioni ibride, come caldaie combinate con impianti solari termici o pompe di calore.
Case green, gli obiettivi dell'UE
Gli obiettivi chiave della nuova direttiva includono la trasformazione di tutti i nuovi edifici in edifici a emissioni zero entro il 2030 e la conversione del patrimonio edilizio esistente in edifici a emissioni zero entro il 2050. Inoltre gli Stati membri dovranno ristrutturare il 16% degli edifici non residenziali con prestazioni energetiche peggiori entro il 2030 e il 26% entro il 2033, attraverso requisiti minimi di prestazione energetica. La direttiva rappresenta un passo significativo verso un futuro più sostenibile dal punto di vista energetico per l'Unione Europea.