L’assegno unico per i figli è una misura attuata dal Governo per sostenere la famiglia e la genitorialità. L’obiettivo è aiutare tutte le famiglie con bimbi, a partire dal settimo mese di gravidanza e fino ai 21 anni. Secondo la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, questo intervento è: “Il riconoscimento di un valore universale che questi cittadini rappresentano per tutti noi; manifesta, dunque, la necessità di un sostegno per la loro crescita".
Assegno unico figli: che cos’è
L’assegno unico è un sostegno messo in atto dal Governo con l’obiettivo di sostenere tutte le famiglie con figli a carico; questo provvedimento è definito nella legge 46/2021, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale numero 82 del 6 aprile 2021.
Nello specifico consiste in un vero e proprio assegno erogato mensilmente e destinato a tutte le famiglie che hanno un figlio a carico fino a 21 anni. L’importo dell’assegno dovrebbe avere un valore massimo di 250 euro, ma ovviamente la cifra totale potrà subire variazioni perché viene stabilita in base all'Isee, ossia il reddito complessivo della famiglia richiedente.
Assegno unico a chi spetta
L’assegno unico figli spetta a tutte le famiglie con figli a carico, fino a un’età massima di 21 anni. Possono richiedere l’aiuto tutti i lavoratori dipendenti e autonomi, nonché tutte le mamme e future mamme a partire dal settimo mese di gravidanza. A partire dai 18 anni, secondo quanto previsto dalla legge, potrebbe essere accreditata na somma ridotta rispetto all'assegno direttamente sul conto corrente del figlio; ma solo se quest’ultimo è iscritto all’università, oppure è un tirocinante o è iscritto a un corso professionale, ha un basso reddito o ancora se svolge il servizio civile.