Buenos Aires è stata teatro di un’intensa giornata di proteste, con migliaia di manifestanti che hanno invaso Plaza de Mayo per esprimere il loro dissenso nei confronti del programma del neopresidente dell'Argentina, Javier Milei. Questi cortei, composti da membri di movimenti sociali e sostenitori dei partiti di sinistra, hanno scelto di manifestare proprio nella piazza simbolo della lotta delle Madri dei desaparecidos durante la dittatura argentina. Tuttavia il contesto non è stato privo di tensioni, con il forte dispiegamento delle forze di polizia che hanno cercato di mantenere l'ordine utilizzando anche i gas lacrimogeni sulla folla.
Argentina, proteste contro le riforme di Milei
Uno dei punti più controversi del programma di Milei è emerso proprio in questa occasione: la sua posizione sulla repressione delle proteste sociali. Durante la manifestazione il nuovo presidente Milei ha seguito da vicino le operazioni di mantenimento dell'ordine dal comando centrale della Polizia Federale insieme al ministro della Sicurezza, Patricia Bullrich. Le proteste sono principalmente dirette contro le riforme economiche annunciate da Milei, il quale propone di adottare il dollaro USA come valuta nazionale. In risposta alle mobilitazioni il ministro Bullrich ha ribadito la sua intenzione di attuare in modo "inflessibile" il nuovo protocollo delle forze dell'Ordine riguardo alle manifestazioni. Tale protocollo prevede una repressione particolarmente dura delle proteste che bloccano la circolazione stradale, con sanzioni previste per gli "istigatori dei picchetti". Il ministro del Capitale Umano, Sandra Pettovello, ha annunciato ulteriori misure, tra cui la revoca dei sussidi sociali per coloro che partecipano a tali manifestazioni o provocano disordini.
Argentina, cresce la tensione
La situazione riflette la profonda divisione presente in Argentina riguardo alle politiche proposte da Milei e alla risposta del governo alle manifestazioni di dissenso. Mentre il presidente cerca di implementare le sue riforme, la popolazione esprime il proprio malcontento attraverso proteste che, a loro volta, vedono una risposta decisa da parte delle autorità. Il futuro politico dell'Argentina si prospetta incerto, con il confronto tra governo e opposizione che si fa sempre più acceso.