«Sono ben contento del primo incontro con la sindaca Virginia Raggi», ha dichiarato il ministro dell’Interno Matteo Salvini al termine del colloquio al Viminale con la prima cittadina di Roma.
Un’ora circa di scambio di idee in cui sono state ribadite le intenzioni, da entrambe le parti, di mettere al centro il rispetto della legalità nella capitale, da parte di tutti i cittadini, anche dei rom. «Noi chiediamo semplicemente parità di diritti e doveri, - ha detto il ministro Salvini nel corso di una breve conferenza stampa congiunta al termine dell’incontro - i bambini devono andare a scuola, le auto devono essere assicurate e va fatta la dichiarazione dei redditi. Bruciare le cose con dei roghi tossici non fa parte della legalità».
Le presenze di cittadini rom in Italia superano le 150 mila persone, ma la problematica riguarda circa 30 mila persone che vivono ancora nei campi.
«Chi pensa che per chiudere o superare un campo ci vogliano due giorni, o non conosce la situazione, o è in malafede» ha sostenuto la sindaca Raggi, ricordando che i ghetti sono stati creati da un decennio e che, «per smantellarli, ci vuole un'azione seria, di sistema». Il ministro Salvini ha assicurato di voler mettere a disposizione tutte le forze dell’ordine necessarie per procedere con gli sgomberi. «Per la sicurezza servono soluzioni immediate ed efficienti, da subito», ha dichiarato, «e non sarà la Corte Europea di Strasburgo a bloccare la soluzione di un problema di ordine pubblico». La sindaca ha riferito di aver risposto alla Corte di Strasburgo punto per punto, «in meno di 24 ore», dopo aver ricevuto la lettera in cui la Corte europea dei diritti dell’uomo si pronunciava sulla sospensione dello sgombero del campo rom “Camping River”, sulla via Tiberina.
Durante il colloquio è stato affrontato anche il tema della sburocratizzazione, per evitare lunghe attese ai cittadini romani che richiedono la carta di identità elettronica. Il ministero dell’Interno sarà di supporto anche per questo obiettivo, ha dichiarato Salvini.